Rivista italiana di numismatica 1890/Necrologie
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NECROLOGIE
Un erudito, altrettanto modesto quanto valente, erede di un nome celebre, di cui aveva saputo mantenere la fama coi proprî scritti e colla esemplare integrità della vita, — il Comm. Vincenzo Promis, Bibliotecario di S. M. il Re in Torino, — si spegneva il 19 dicembre u. s. dopo breve malattia, a soli cinquant’anni, quando appunto la scienza attendeva da lui una sempre più copiosa messe di contributi.
Vincenzo Promis era nato a Torino il giorno 8 luglio 1839, dall’illustre Comm. Domenico e dalla Nobil Donna Marianna Borbonese. Compiuti gli studî nella patria Università, ne uscì addottorato in leggi, e per qualche tempo fu addetto al Ministero degli Esteri. Ma sopravvenuto poi il trasferimento della capitale a Firenze, ed increscendogli di abbandonare i genitori a lui sommamente diletti, rinunciò alla carriera intrapresa, ed ottenne di essere aggregato alla Direzione della Biblioteca e del Medagliere Reale. I buoni studî di cui era fornito, i consigli ed i preziosi ammaestramenti del padre, gli agevolarono la transizione dell’ufficio, e già nel 1867 troviamo di lui, nella Revue Numismatique di Parigi, una Rectification à un article sur des monnaies obsidionales franco-italiennes. L’anno dopo, egli pubblicava una memoria Sull’origine della Zecca Veneta, e, nel 1869, la sua opera più nota e più assiduamente consultata da studiosi di numismatica e raccoglitori, le Tavole sinottiche delle monete battute in Italia e da Italiani all’estero, che gli procacciarono fama ed autorità, e ch’egli più tardi voleva rifondere in una nuova edizione ampliata, divisamento andato a vuoto purtroppo per la sua morte immatura.
Alle Tavole sinottiche fecero séguito interpolatamente varî altri scritti numismatici e sfragistici, dei quali il lettore troverà l’elenco qui appresso, scritti che attestano come nel Promis rimanesse sempre vivo l’amore a queste discipline, anche frammezzo alla multiforme sua attività scientifica e letteraria ed alle cure delle numerose cariche di cui venne meritamente onorato. Successo infatti al padre nella Direzione della Biblioteca e dell’unito Gabinetto Numismatico, egli fu pure Membro operosissimo della R. Deputazione di Storia Patria, della Consulta Araldica, della Commissione pei monumenti e scavi, della R. Accademia delle Scienze di Torino, e di altri istituti e sodalizî, ed attese inoltre con amore a svariate pubblicazioni d’argomento storico, letterario ed artistico, dando prova di singolare alacrità e di soda erudizione. Nell’adempimento del suo ufficio di Bibliotecario, egli dimostrò poi una sì intelligente premura ed una sì cortese e liberale affabilità pei visitatori, da rendere veramente incancellabile e caro il suo ricordo.
Ed è caratteristico per la modestia di un uomo, così largamente insignito di onori e di distinzioni, che la famiglia desolata ed amorosissima di Vincenzo Promis non abbia potuto rintracciarne un ritratto qualsiasi, come avevamo chiesto per rendere meno inadeguato questo fuggevole cenno.
PUBBLICAZIONI NUMISMATICHE E SFRAGISTICHE
di
VINCENZO PROMIS.
Sull’origine della Zecca Veneta. Torino, 1868.
Tavole sinottiche delle monete battute in Italia e da Italiani all’estero, dal secolo vii a tutto l’anno mdccclxviii, illustrate con note. Torino, 1869.
Sigilli italiani editi ed illustrati. Torino. 1874.
Su una medaglia inedita di Carlo Emanuele I. Torino 1875.
Notice sur les jetons de Marguerite de Bourgogne, duchesse de savoie. Chambéry, 1875.
Su due monete di Kamniskire Re dei Parti. Torino, 1876.
Bolla in piombo del secolo VIII. Torino, 1876.
Monete imperiali romane scoperte a Casalvolone presso Novara. Torino, 1878.
Tessere di Principi di Casa Savoia o relative ai loro antichi Stati, illustrate. Torino, 1879.
Filippo d’Este marchese di S. Martino e Lanzo, ed una sua medaglia inedita. Torino, 1879.
Medaglia di Teresa di Liechtenstein moglie di Emanuele di Savoia Carignano conte di Soissons. Torino, 1880.
Su una tessera romana. Torino, 1880.
Su tre sigilli inediti del Piemonte. Torino, 1880.
Sulle monete di Castiglione de’ Gatti. Torino, 1881.
Monete di Zecche italiane, inedite o corrette. Memoria quarta. Torino, 1883.
Medaglia commemorativa della spedizione sarda contro Tripoli nel 1825. Torino, 1885.
Moneta inedita di Pietro I di Savoia e pochi cenni sulla zecca primitiva dei principi sabaudi. Torino, 1888.
Monete di Gio. Battista Falletti, conte di Benevello. Torino, 1888.
IL MARCHESE DE MOLINS.
Sullo scorcio del 1889, la Spagna ha perduto uno dei suoi cittadini più eminenti, l’illustre diplomatico Marchese de Molins. Alle qualità dell’uomo di Stato, egli congiungeva una vasta erudizione e l’amore più appassionato per la storia e l’archeologia. Coltivò pure la numismatica, e lasciò una cospicua raccolta di monete spagnuole d’ogni epoca, nonché di medaglie italiane del Rinascimento.
G. F. G. MEYER.
Nello scorso ottobre è morto il direttore del Gabinetto Reale dell’Aja in Olanda, G. F. G. Meyer, benemerito di quella importante collezione, da lui notevolmente accresciuta durante il lungo periodo in cui tenne quell’ufficio.
G. W. WILSON.
A Gotemburgo, la seconda città della Svezia, è morto un ricco ed intelligente mecenate delle arti e delle scienze, Giovanni West Wilson, che aveva fatto a quel Museo molti doni munificentissimi, anche di monete.
Mons. GAETANO BAZZI.
Il giorno 15 settembre scorso moriva in Cremona Monsignor Gaetano Bazzi. Nato a Cassano d’Adda, il 27 marzo 1847, entrò a 14 anni in Seminario e fu ordinato Sacerdote nel 1870 a Tortona. Nel dicembre dell’anno seguente S. E. il Vescovo di Cremona, Mons. Bonomelli, lo nominava suo Segretario, e nel 1886 gli conferiva la nomina di Canonico della Cattedrale.
Era appassionato raccoglitore e distinto Numismatico. Valente quanto modesto, si compiaceva nel poter giovare a tutti coloro che, in materie archeologiche lo richiedevano di consiglio e di lumi. Anima candida ed eletta, non ebbe mai un nemico e quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo, si dichiararono felici d’averlo conosciuto.
Nel 1886, in collaborazione col Can. Milziade Santoni di Camerino, pubblicò il Vademecum del raccoglitore di monete italiane, ossia repertorio numismatico che ne contiene i motti e gli emblemi, i Signori Feudatarii e le loro zecche, la bibliografia ed altre molte indicazioni. È un manuale molto pratico e utilissimo specialmente per raccoglitori novizî. Mons. Bazzi, modestissimo, non dissimulava a chicchessia i difetti e le lacune, ch’egli aveva già notato nel suo lavoro, il quale del resto è di un genere di assai difficile compilazione e si proponeva di migliorare quel manuale e di farne una seconda edizione; quando lo colse il male che doveva in breve tempo trarlo così immaturamente alla tomba. Il 26 ottobre 1887 ebbe un primo insulto apoplettico, che gli tolse quasi affatto la facoltà di occuparsi di lavori mentali. Il 15 settembre dell’anno corrente un nuovo e più forte attacco lo toglieva improvvisamente all’affetto della famiglia, e alla stima di quanti lo conoscevano.
E. G.