Rivista italiana di numismatica 1889/Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
Gli Autori di questo Saggio, oltre ad essersi già fatto un nome assai distinto fra i numismatici italiani della giovane generazione, sono anche assidui collaboratori della presente Rivista; siamo quindi in obbligo di attenerci alla maggior imparzialità nel discorrere dei loro scritti, come pure di non esaminarli con quella indulgenza che sarebbe fuor di luogo quando si tratta, come in questo caso, di scrittori così favorevolmente conosciuti.
Ciò posto, ci affrettiamo a dire che il nuovo libro dei fratelli Gnecchi, tanto atteso dagli studiosi, è degno veramente d’encomio pel concetto a cui s’informa ed in parte anche per l’utilità pratica; per quanto invece si riferisce all’esecuzione, allo svolgimento ed ai particolari dell’opera, vi ravvisiamo alcune mende ed imperfezioni che segnaleremo con tutta franchezza.
I nostri appunti, tuttavia, dobbiamo dichiararlo, si dirigeranno ai metodi seguiti nella disposizione dell’opera, piuttosto che alle eventuali omissioni od inesattezze; in primo luogo perchè lasciamo questo cómpito agli specialisti delle singole zecche, i quali sono meglio in grado di adempiervi, poi perchè la diligenza degli Autori nello spoglio bibliografico si appalesa grandissima, e le lacune e gli errori che vi si potranno riscontrare non saranno certamente che d’importanza secondaria.
È bensì vero che gli Autori, prevenendo, com’essi dicono nella prefazione, i giudizi dei lettori, intitolarono Saggio il loro libro, ed anzi, troppo modestamente, aggiungono che lo considerano come “una semplice bozza di stampa” per una seconda edizione accresciuta e corretta; ma la mole di questo Saggio, il lungo periodo della sua preparazione, l’apparato stesso tipografico, gli contrastano tale carattere, per restituirgli quello di un’opera largamente disegnata, in cui gli Autori hanno radunato e vagliato tutti i materiali che riuscirono a raccogliere, coll’intenzione manifesta, e pienamente commendevole d’altronde, di far cosa completa o che si avvicinasse possibilmente ad esserlo.
Non è quindi alla stregua di un Saggio che quest’opera dev’essere giudicata, ma piuttosto come prima edizione di un lavoro che per la stessa sua natura è bensì destinato poi a migliorarsi ed accrescersi notevolmente, ma che già ora, sotto questa prima forma, si prefigge di adempiere ad una funzione, di tendere ad uno scopo ben determinato: quello di servire da Manuale bibliografico per la numismatica italiana medioevale e moderna.
Considerato sotto questo aspetto, che implicitamente, ed anzi anche esplicitamente, gli è riconosciuto dagli stessi Autori, il libro dei fratelli Gnecchi ci presenta anzitutto il pregio pratico di aver mantenuto l’ordine alfabetico delle zecche, come fece il Promis per le sue Tavole sinottiche. Qualunque altro ordinamento infatti, geografico o cronologico, avrebbe richiesto troppo spesso il sussidio dell’indice alfabetico per facilitare le ricerche.
Ma questa lode di aver conservato l’ordine alfabetico, non possiamo più tributarla per l’elenco delle opere aggruppate sotto ciascuna zecca. Qui, ci sembra, si doveva seguire un ordine affatto diverso, registrare cioè i libri in ordine digradante d’importanza relativa, dimodochè a colpo d’occhio si potesse sapere quali siano le opere da consultarsi anzitutto circa quella data zecca. Quest’ordine non potrebbe essere naturalmente che approssimativo, ma sarebbe pur sempre una guida utile, in ispecie pel principiante, che ora deve andar tentoni e scegliere fra libri a lui sconosciuti, i quali spesso non rivelano la loro importanza nel titolo, oppure traggono in inganno sul loro valore scientifico.
Non sappiamo anzi comprender bene a quale scopo pratico possa servire l’attuale ordine alfabetico dei libri citati sotto le rispettive zecche; perchè ben di rado, crediamo, occorrerà ad un numismatico di dover cercare (ed anzi di dover cercare in tutta fretta, giacchè con un po’ d’agio ne verrebbe tosto a capo egualmente) se un dato autore si sia occupato di una data zecca. Sempre più utile dell’ordinamento alfabetico sarebbe stato, in ogni caso, l’ordinamento cronologico delle opere, che ci avrebbe dato quasi una vera storia della illustrazione di ciascuna zecca; col vantaggio anche di poter discernere a prima vista quali siano le opere più antiche e quali le più recenti, per poter consultare le une oppure le altre, a seconda degli scopi. Il Barclay V. Head, per le varie sezioni della sua Historia Numorum, si è accostato appunto a questo sistema. Colla disposizione alfabetica, invece, le opere di data antica e quelle di data moderna si trovano necessariamente frammischiate, e talvolta accade che l’elenco incominci con un articolo recentissimo di rivista, per terminare con un autore del secolo scorso, dopo molte alternative le quali non possono che generare confusione ed incertezza.
Questo, a parer nostro, è uno dei maggiori difetti del libro, ma è un difetto che è facilissimo di correggere in una seconda edizione.
Prima di lasciare quest’argomento, aggiungeremo che qualche breve noticina, almeno alle opere principali, avrebbe potuto sostituire in parte l’ordinamento secondo importanza, da noi proposto. Gli egregi Autori potevano prendere esempio, nelle linee generali, dal recente e pregevolissimo Répertoire des sources imprimées de la Numismatique française, di Engel e Serrure, che se pecca, è per il difetto opposto, ossia per l’eccessiva sovrabbondanza delle note e dei giudizi. In tutto il grosso volume dei fratelli Gnecchi, al contrario, le note ai libri si riducono a tre o quattro, e non si pronuncia che una sola volta un laconico giudizio, a proposito del Cinagli, di cui si dice: “L’opera più completa sulla numismatica pontificia. Dà la descrizione di n. 7597 monete, dal principio della zecca pontificia fino all’anno 1847.” E questo giudizio non accompagna la citazione del libro alla voce Roma, cioè al suo posto naturale, ma si trova invece nella parte seconda, dove il Cinagli è ripetuto fra le Opere numismatiche in genere, con quella noticina, forse perchè gli Autori avvertirono essi stessi l’inconveniente che quell’opera capitale avesse potuto, per la modestia del suo titolo, passare inosservata o rimanere quasi perduta frammezzo alle altre 120 pubblicazioni, di 92 autori diversi, citate sotto la zecca di Roma.
Giacchè poi ci viene il destro incidentalmente di parlare di quell’elenco di Opere numismatiche in genere, ripetiamo anche per esso il desiderio che, abbandonato l’ordine alfabetico, i copiosi e svariati materiali di cui l’elenco si compone vengano divisi e raggruppati secondo la loro indole od affinità, come nel Répertoire sovraccennato, o disposti secondo l’importanza scientifica o l’ordine cronologico, come, in germe, nel Vade-Mecum del raccoglitore di monete italiane di Bazzi e Santoni, e già antecedentemente nell’Elenco delle zecche d’Italia dal Medio Evo insino a noi del Muoni.
Parlato così dell’ordinamento dei materiali nel libro, dobbiamo fare un appunto sul modo in cui le zecche ci vengono presentate. Gli Autori hanno fatto precedere per ognuna di esse, al rispettivo elenco bibliografico, un cenno storico, che comprende “brevi notizie relative specialmente alla storia monetaria, ai privilegi di zecca, ecc. Questi cenni storici” — dicono gli Autori — “non abbracciano solo l’epoca, in cui quella zecca ha lavorato, ma anche il periodo anteriore e posteriore a quella. Ciò facemmo anzitutto per dare in succinto la storia completa delle varie dominazioni succedutesi nelle diverse località; poi perchè si riscontrano qua e là nomi di principi o di governi autonomi, dei quali non si conoscono ancora monete, quantunque non sia improbabile che ne abbiano battute, e che si possano un giorno rinvenire.” Schiettamente, a noi sembra che questi cenni storici costituiscano in parte un fuor d’opera superfluo, e in ogni caso abbiano bisogno di essere modificati radicalmente in una seconda edizione. Ed eccone i motivi.
Anzitutto, in ispecie per lo sviluppo eccessivo della parte puramente storica, questi cenni contrastano collo scopo pratico dell’opera, ch’è la ricerca bibliografica, per tacere che ne accrescono senza necessità la mole. Poi, fra le notizie storiche, se ne potevano omettere molte che sono di assai dubbio interesse, anche prescindendo dalla considerazione che, in questi tempi di specializzazione, le notizie storiche non si attingono da un repertorio numismatico. Infine, se colla storia si voleva risalire ad epoche anteriori alla fondazione delle zecche medioevali, si poteva almeno (e sarebbe stato naturalissimo) far cenno delle rispettive monete antiche, romane, greche, umbre, etrusche, puniche, quante volte se ne presentasse l’occasione, il che accadeva ad ogni piè sospinto. Invece gli Autori si limitarono a poche righe su quest’argomento, per la sola Roma, ed a poche parole per Milano e Ravenna.
In una seconda edizione, adunque, si potrebbe forse arricchire con questi nuovi elementi i cenni storico-numismatici, che ora del resto, per lo più, nella parte strettamente numismatica, non ci danno altre notizie fuorché quelle contenute nelle Tavole sinottiche del Promis. Contemporaneamente però, bisognerebbe sfrondare i cenni di tutto ciò che hanno di sovrabbondante nella parte storica, in quanto questa non abbia attinenza colle vicende monetarie. Per tal modo, riteniamo, i cenni storici, premessi con assai opportuno pensiero agli elenchi bibliografici, acquisterebbero maggiore agilità e riuscirebbero di maggiore utilità ed interesse.
Innanzi di chiudere questa imperfetta recensione, ci sentiamo in dovere di ripetere per parte nostra, che l’opera dei fratelli Gnecchi, a malgrado dei molteplici difetti, non solo ci sembra notevolissima fra tanta penuria di buoni libri numismatici recenti in Italia, ma dotata anche di una vera e grande utilità pratica; e questa verrà senza dubbio riconosciuta da tutti quei numismatici che non vorranno rimaner privi di una nuova ed indispensabile pubblicazione, la quale, da un lato è opera originale, dall’altro è un prezioso e necessario complemento delle Tavole Sinottiche del Promis.
S. A.
Nel fasc. II della scorsa Annata abbiamo avuto occasione d’intrattenerci alquanto sul volume primo dell’accuratissimo lavoro dei Signori Engel e Serrure.
Abbiamo dato notizia, allora, del disegno e degl’intendimenti dell’opera, che oggi si può dire compiuta con questo secondo volume, nel quale si continua l’elenco bibliografico per autori, rimasto interrotto alla lettera J, e si aggiungono gli scritti anonimi, le ordinanze monetarie, le gride, i ragguagli e le tariffe.
Il fascicolo supplementare, che vediamo annunciato, conterrà le correzioni, le aggiunte, e l’indice alfabetico per materia, che formerà la parte quinta ed ultima dell’opera, e non la meno utile anzi necessaria.
Così, dopo i recenti lavori del Cumont per il Belgio e del Delgado per la Spagna, anche la Francia per merito dei Sigg. Engel e Serrure, come l’Italia per merito dei Sigg. Gnecchi, posseggono la loro Bibliografia numismatica speciale.
S. A.
Il chiarissimo direttore dell’Archivio di Stato in Venezia, sovr’intendente degli Archivi veneti, del quale sono ben noti il versatile sodo ingegno e la fenomenale operosità, fra gl’innumeri suoi lavori scientifici, sino dal 1865, coi tipi del Naratovich, ne mise in luce uno sulle “bolle o sigilli pendenti da atti dei dogi di Venezia, sul loro più antico uso,” ecc. Tornò più tardi al soggetto stesso (Autografi, bolle ed assise dei dogi di Venezia, 1881, tipi medesimi); ed ora non mai contento dell’opera propria e anelante indefessamente alla più possibile perfezione, lo fa per la terza volta con importanti addizioni ed accuratissimi emendamenti.
Comincia il suo Album (tale il formato del nuovo libro) con la storia di quelle bolle, che sale “per quanto sappiamo, alla metà del secolo XII, senza aver modo di stabilirne il primo uso, che probabilmente data dai primi anni del IX, quando, pel trasferimento della sede ducale in Rialto e per lo sviluppo dei rapporti diplomatici della Repubblica, si resero anche più frequenti le occasioni di corrispondenze ufficiali.”
Ne stende l’autore, colle piene cognizioni a lui proprie, una minutissima descrizione, sia della parte figurativa, sia delle scritte; dice di qual materia fossero composte, come si legassero agli atti, e come man mano, col seguir dei tempi, si modificassero in ogni lor parte. Nulla vi è trasandato per un’amplissima illustrazione.
La più antica bolla nota e recata è quella di Pietro Polani (anni 1131-1148), sulla cui autenticità l’autore giustamente fa però qualche appunto. Mancanti le altre di Domenico Morosini (1148-1156), di Vitale Michiel II (1156-1172), di Sebastiano Ziani (1172-1178), di Marino Zorzi (1311-1312), di Marco Corner (1365-1368), di Michele Morosini (1382), e di Nicolò Dona (1618), la collezione va fino all’ultimo principe sotto cui si spense il dominio della Repubblica. È associata ad esse la bolla dell’interregno, quella cioè che si usava dalla morte di un doge alla elezione del successore.
Di queste bolle (79) sono allegati eziandio i disegni in eliotipia.
Chiude l’autore il proprio studio con la serie cronologica dei suddetti dogi, da Paolo Lucio Anafesto (697) sino al cader del Manin (1797); compilazione esattissima dopo altre non immuni da errori già pubblicate; e vi cita, doge per doge, le fonti autentiche che lo sovvennero all’uopo. Più che paziente e solerte si manifesta a chiunque questa sua aggiunta finale, non sempre agevole per disaccordo nei documenti, dovuti certo ad eccezionali emergenze, a riguardi di situazione ed a cause straordinarie.
La è invero una coscienziosa e preziosa monografia.
Questo rapporto è il primo di una serie che l’attuale Bibliotecario della Bodleiana, Sig. Edoardo B. Nicholson (assunto nel 1882), si propone di pubblicare poi annualmente onde dare notizia dell’andamento della Biblioteca.
Certo questa non è la sede opportuna per occuparci di quanto l’accurato rapporto del Sig. Nicholson riferisce riguardo alla storia, agli ampliamenti e all’organizzazione dell’importantissima Biblioteca, la quale oggi conta poco meno che mezzo milione di volumi ed è ricchissima di manoscritti. Ma può prender posto qui un cenno sull’annesso Gabinetto Numismatico, il quale per quanto importante, figurando come primo — almeno per numero — in Inghilterra dopo il Museo Britannico, è però pressochè sconosciuto da noi.
Il Gabinetto Numismatico annesso alla Bodleiana ebbe umili origini, come quasi sempre avviene; ma poi venne man mano accrescendosi per doni privati, — ometteremo qui la lunga lista dei donatori, come di poco interesse per noi — finchè al giorno d’oggi le diverse serie numismatiche raggiungono la cospicua cifra di circa 50,000 pezzi; nel qual numero però si deve ritenere compresa una enorme massa di duplicati, per essere questo Gabinetto l’aggregato di molte collezioni più meno importanti. — Il primo catalogo stampato data dal 1750; ma naturalmente la Collezione aveva allora una ben piccola importanza. Passò poi oltre un secolo prima che si pensasse a farne un secondo, gravi difficoltà essendo poste a tale impresa dai troppo stretti regolamenti, i quali vietano assolutamente che nella sala del medagliere possa entrare alcuna persona — fosse pure il direttore del Gabinetto — senza essere accompagnato dal Bibliotecario o da uno dei due Sotto-bibliotecarii. In tali difficili condizioni fu redatto nel 1871 un nuovo ma compendioso catalogo dal Sig. Waux, il quale diede un numero totale di monete catalogate di 15,106, e stimava che ve ne fossero altre 500 non peranco catalogate. In visite successive ad Oxford il Sig. Waux scopriva altre 1500 monete orientali, e 700 greche, e nel 1883 il Sig. Madan faceva un supplemento al catalogo con 2316 tessere; ma ancora al principio del 1884 si era ben lontani dall’avere esplorato a fondo quel misterioso Gabinetto e non si conosceva la metà dei pezzi in esso contenuti!...
Nel 1884 finalmente dal solerte Bibliotecario Sig. Nicholson venne iniziata una nuova campagna di scoperte nel Gabinetto Numismatico della Bodleiana. Furono riuniti i numerosi medaglieri, riorganizzati i molteplici cataloghi (le monete della Repubblica Romana p. es., essendo in numero di sole 1500 circa, figuravano in sette distinti cataloghi) e si procedette rapidamente — vigendo, pare, ancora i regolamenti restrittivi accennati — a fare un inventario dei pezzi. Il risultato di tale ultima ricorca ò dato dal seguente prospetto:
SINOPSI DELLA COLLEZIONE.
Num. contati | Num. ordinati | Num. catalogati | In quanti cataloghi | |
Serie Greca | 3149 | 2595 | 1380 | 3 |
Repubbl. Romana | 1561 | 1545 | 708 | 7 |
Imp. Romano, Arg. | 3477 | 3110 | 2981 | 12 |
» Oro | 103 | 1 | ||
» Br. | 19140 | 8100 | 8010 | 16 |
Orientali | 5249 | 2038 | 1171 | 1 |
Isole inglesi, Oro | 444 | 402 | 402 | 1 |
» Arg. Monete | 4453 | 2062 | 2062 | 1 |
» » Tessere | 96 | 0 | 0 | 0 |
» Br. Monete | 1170 | 0 | 0 | 0 |
» » Tessere | 3153 | 3162 | 2816 | 1 |
Diverse | 3684 | 43 | 43 | 1 |
Carta moneta | 26 | 0 | 0 | 0 |
Medaglie | 4712 | 698 | 698 | 5 |
50417 | 22677 | 19771 | 48 |
Come si vede, si è ancora lontani da una vera organizzazione e da un Catalogo completo, il che ci reca in qualche modo consolazione, riflettendo come non avvenga solo in Italia il fatto, sovente deplorato, che alcuni tesori rimangano per anni ed anni sepolti, e perciò ignorati ed inutili!
F. G.
Nonostante il lusso della veste tipografica, caratteristico per le pubblicazioni inglesi, questo libro è poco più di un semplice catalogo; esso tuttavia può servire utilmente per classificare le svariatissime monete dei possedimenti britannici disseminati per le cinque parti del globo, anche perchè i numerosi disegni che corredano le descrizioni (per quanto poco artistici), nonchè il copioso indice alfabetico, sono d’efficace aiuto al testo.
I pochi scritti pubblicati da quel benemerito cultore degli studii economici-numismatici che fu il Conte Gio. Mulazzani, erano ormai divenuti non solo rarissimi ma quasi irreperibili, ciò che costituiva un grave inconveniente lamentato da molti. Questi opuscoli vertono, com’è noto, sulla Lira milanese dall’anno 1354 al 1778, sulla Zecca di Milano dal secolo XIII fino ai nostri giorni e sulla Monetazione della Spagna coniata in Milano dal 1554 al 1711.
I Sigg. Gnecchi, i quali vanno pubblicando nella nostra Rivista altri scritti, rimasti inediti sinora, dello stesso Conte Mulazzani, hanno avuto la felice idea di riparare al sovraccennato inconveniente, riunendo e ristampando in un fascicolo i tre opuscoli suddetti, che divengono quindi accessibili a tutti gli studiosi, e non si troveranno più soltanto in qualche biblioteca pubblica e negli scaffali di pochi privilegiati.
Poggi Vittorio. Una moneta inedita di Savona. Savona, 1888, 5 pag. in 8.°
Graziani D.r Augusto. Storia critica della teoria del valore in Italia. Milano, Hoepli, 1889, in 8°, pp. XII-181.
Catalogue de la Collection Franzoni. Première partie. Aes grave ou monnaies primitives moulées, monnaies romaines consulaires, impériales et byantines en or, argent et bronze, en vente à l’amiable, avec les prix fixés à chaque numéro, Florence, 1889. imp. Bonducciana (Entreprise de Ventes en Italie, de Jules Sambon, An. XII, n. 1).
Catalogue d’une précieuse Collection de médailles grecques autonomes et des colonies romaines, formée par un amateur Russe. Florence, 1889. imprimerie Bonducciana (Vendite Sambon, Anno XII, n.° 3). — Un bel vol. in 8° gr. di oltre 200 pag. con 6 tav. in fototipia.
Catalogo di una Collezione di monete greche, monete italiane, romane consolari imperiali. Milano, tip. L. Pirola, 1889, pagg. 160 in 8.° (Vendite Sambon, Anno XII, n. 4).
Marquardt J. De l’organisation financière chez les Romains. — (Forma il tomo X del «Manuel des antiquités romaines par T. Mommsen et J. Marquardt»). — Chatillon-sur-Seine, Pichat, 1888.
Préau (Ch.). Étude sur la trésorerie de France à propos d’un jeton de Charles d’Orgemont. Paris, N. Blanpain, 1888, in 8° pp. 15.
— — Rapport sur le «Répertoire des sources imprimées de la Numismatique française de MM. Engel et Serrure. Paris, Librairie Tharin, 1889, in 8°.
Rondot. Lalyame Hendricy et Mimerel, sculpteurs et médailleurs à Lyon au XVIIIe siecle, Lyon, imp. Mongin-Rusand, 44 pag. in 8° gr. et 2 portraits.
Commission monétaire instituée le 30 janvier 1886 pour l’exécution de l’article 11 de la Convention du 6 novembre 1885. Systèmes monétaires des différents pays. I fasc. Paris, impr. nationale, in 4.° pag. 104.
Catalogue périodique de monnaies et médailles anciennes. — N. 1. Monnaies féodales et provinciales en vente aux prix marqués — Chez J, Hermerel et R. Serrure, experts-numismatistes, 53, rue de Richelieu, Paris. — (Un fasc. di 43 pag. in 8°).
Bamps C. Recherches historiques sur l’atelier monétaire de Hasselt (Procès et contestations des monnayeurs de Hasselt avec le magistrat de cette ville pendant le XVe XVIe et XVIIe siècles, avec pièces justificatives). Bruxelles.
Bahrfeldt Emil. Das Münzwesen der Mark Brandenburg von den ältesten Zeiten bis zum Anfange der Regierung der Hohenzollern. Mit 22 Münz-, 6 Siegel-Tafeln u. 1 Karte. gr. 4.° pp. X-321. Berlin, Kühl, 1889.
Joseph (Paul). Die Münzen des gräflichen Hauses Erbach. Berlin A. Weyl, 8°, pag. 99 con tav.
Gold- und Silbermünzen Japans bis auf die Neuzeit, Berlin, Weyl, in 8° pag. III-30 e 9 tav.
Cernuschi (H.). Das bimetallische Pari (Der Gold- u. Silber-Commission in London unterbreitete Bemerkungen), Köln, Bahem, in 8°, pp. 44.
PERIODICI.
Revue Numismatique. — Premier trimestre 1889 (Paris).
Marchéville (de) — Le denier d’or à l'agnel.
Prou (M.) — Monnaies mérovingiennes acquises par le Cabinet des Médailles.
Deloche (M.) — Monnaies mérovingiennes. Théodebert Ier
Sauvaire (H.) — Numismatique musulmane: le catalogne des monnaies musulmanes du Cabinet des Médailles.
Lépaulle (E.) — La monnaie romaine à la fin du Haut-Empire.
Cronaca. — Necrologie. — Bollettino bibliografico.
Due tavole d’illustrazioni.
Annuaire de la Société Française de Numismatique et d'Archéologie.
Janvier-Février 1889.
Caron (E.) — Les monnaies de Roquefeuil.
Blanchet (J.-A.) — Jetons de Henri et François, ducs d’Orléans et d'Anjou.
Hermerel (J.) — Trésor de Montfort-l'Amaury.
Froehner (W.) — La liturgie romaine dans la numismatique.
Oreschnikow (N.) — A propos d’une nouvelle détermination des monnaies au monogramme bae.
Cronaca. — Necrologie. — Bibliografia. — Ripostigli.
Verbali della Società Francese di Numismatica.
Revue Belge de Numismatique. — 1889, première livraison.
Vanden Broeck (É.) — Numismatique bruxelloise. — Étude sur les jetons de la famille Vander Noot.
Maxe-Werly (L.) — État actuel de la numismatique rémoise.
Vallier (Q-.) — Médailles et jetons dauphinois.
Cumont (Q.) — Médaille de la Societé littéraire de Bruxelles.
Nahuys (C.te M.) — Les monnaies du royaume des Pays-Bas.
Prèau (Ch.) — Sceau de l’église paroissiale de Saint-Pierre de Dreux.
Peteghem (C. van) — Monnaies et jetons de Courtrai et de sa châtellenie.
Chestret de Haneffe (B.on de) — Le florin Brabant-Liège, Appel aux numismates.
Necrologia. — Miscellanea.
Estratti dei verbali della Société Royale de Numismatique ed elenco delle opere ricevute dalla Società nel 4° trimestre 1888.
Sette tavole d’illustrazioni.
American Journal of Numismatics. — Volume XXIII. No. 3., January, 1889.
Oriental Coins. — Fractional Currency. -— The Medals, Jetons , and Tokens illustrative of the Science of Medicine. — Bucharest College Medals. — Archaeological. — Masonic Medals. — Proceedings of Societies. — Medals relating to St. Charles Borromeo. — Gleanings. — Obituary. — Notes and Queries. — Coin Sales. — Editorial. — Currency.
Rivista Archeologica della Provincia di Como, fasc. 31 (dicembre 1888) : Quaglia Ing. G. Le monete di rame nelle tombe antiche.
Archivio Veneto, fasc. 72 (1889) : Padovan V. Moneta da cento zecchini della Repubblica di Venezia.
Atti della Società Liguore di Storia patria, vol. XIX, fasc. II (1889): De simoni Cornelio. Le prime monete d’argento della zecca di Genova ed il loro valore (1139-1493).
Archivio Storico per le Marche e per l’Umbria (Foligno). Volume IV, fasc. XIII-XIV (1888): Faloci Puliqnani M. Le arti e le lettere alla corte dei Trinci (a pag. 171-180 il cap. XV : La zecca e le monete dei Trinci).
Revue Savoisienne, (dic. 1888) : La trouvaille de Versoix à propos du monnayage d’Amédée VIII à Nyon.
Gazette archéologique, nn. 11-12 (1888) : Svoronos J. N. Ulysse chez les Arcadiens et la Telegonie d’Eugamon, à propos des types monétaires de la ville de Mantinée.
Courrier de l’art, di Parigi, n. 34 (1888): Castan Auguste. Jean de Montfort graveur de médailles et son portrait par Van Dyck.
Revue poitevine et saintongeaise, dicembre 1888: Very A. Attribution aux Santones des monnaies du chef Atectori.
Annales du Gâtinais, 3° trimestre 1888: Legrand. Considerations sur la découverte des monnaies mérovingiennes faite à Beaumont, commune de Chalo-Saint-Mars (Seine et Oise).
Mémoires de l’Académie des sciences agriculture, etc. de Aix. Tomo XIII, parte II (Aix in Provenza, 1888): Vallier. Iconographie numismatique du Roi René et de sa famille.
La curiosité universelle, di Parigi, n. del 28 gennaio. 1889; Les artistes oubliés (graveurs de jetons et médailles.
Jahrbuch des kaiserl. deutschen Archäologischen Instituts, Bd. III, 4 Heft (1889): Imhoof-Blumer F. Antike Münzbilder. Con tav.
Sitzungsberichte der kgl. preussisch. Akademie der Wissenschaften zu Berlin. (Heft. III (1889): Bericht über die Sammlung der antiken Münzen Nord-Griechenlands.
Verhandlungen des histor. Vereins für Niederbayern. Vol XXV. Schratz. Der Münzfund von Grafenau.
Deutsche Rudschau, Heft 5, Februar 1889: Brugsch Heinrich. Aelteste Geldwerthe.
Jahrbuch der kgl. preussischen Kunstsammlungen, vol. X, fasc. I (1889): Bode W. Lodovico III Gonzaga Markgraf von Mantua in Bronzebüsten und Medaillen, Con 5 ill.
Quellwasser fürs deutsche Haus. 13 Jahrg., n. I: Ein Gang durch die königliche Münze in Berlin.
Berliner philologische Wochenschrift, 9 Jahrg, n. 3 (1889): Numismatische Gesellschaft in London.
Archäologisch-epigraphische Mittheilungen aus Oesterreich-Ungarn. Jahrg XII, Heft 1 (Vienna, 1888): Kenner. Römische Goldbarren mit Stämpeln. Con 1 tav.
Quarterly Journal of economics gennaio 1889: Edgeworth Appreciation of gold.
BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
KÖRBER D.r Karl. — Beiträge zur römischen Münzkunde: 1. Ein römischer Silbermünzen-Fund aus der Mitte des 3 Jahrhunderts n. Chr. — II. Unedierte römische Münzen aus der städtischen Sammlung in Mainz (Mainz, 1887).
I.
Nella prima parte l’A. dà notizia di un ripostiglio di monete romane imperiali rinvenutosi casualmente nell’agosto 1886 dentro la città di Magonza, facendosi lo scavo di un pozzo. Le monete si trovarono contenute in vaso di terracotta, e, rotto il vaso, se ne numerarono ben 3220; ma, come purtroppo avviene il più delle volte in tali trovamenti, gli scopritori, per meglio sottrarle ai diritti del proprietario del fondo, le mandarono a vendere fuori di città, e così un buon terzo del ripostiglio andò perduto. Il proprietario, signor F. Müller, riuscì nondimeno a ricuperarne N. 1676, e le presentò al direttore del (Gabinetto numismatico di Magonza, signor D.r Welke, il quale fa sollecito di acquistarle per quel Gabinetto. Ivi il nostro A. potò studiarle ed esaminarle, compilarne il catalogo ed aggiungervene anzi altre 195 da lui potute ripescare presso gli antiquari ed i privati cittadini. Così il catalogo del signor Körber comprende effettivamente N. 1871 pezzi. Ei divise queste monete secondo le specie in denari (corona laureata) ed antoniniani (corona radiata), e le classificò con la scorta della 2° edizione del Cohen (Description dea monnaies impériales) seguendo il sistema tenuto dall’Hettner nella descrizione di un simile ripostiglio pubblicate nella Westd. Zeitschrift, VI, 131.
Sono tutte monete di biglione (bianco e nero); i denari sono in numero di 539 e vanno da Antonino Pio a Gordiano III; gli antoniniani sono in numero di 1332 e vanno da Caracalla, il creatore della specie, a Gallieno e Postumo. I denari per la più parte appartengono a Settimio Severo, pezzi 55, Elagabalo, pezzi 114, ed Alessandro Severo, pezzi 168; gli antoniniani a Gordiano III, 545; Filippo I, 286; Filippo II, 63; Traiano Decio, 101, e Treboniano Gallo, 89. I due antoniniani di restituzione di Traiano e Commodo, meglio che a capo lista, potevano addirittura riferirsi a Gallieno. Per comodo e maggior interesse degli studiosi ho creduto opportuno di ricavare il seguente specchio quantitativo di tutto il ripostiglio:
imperatori | denari | antoniniani |
Antonino Pio | 2 | — |
Commodo | 2 | — |
Crispina | 1 | — |
Pertinace | 1 | — |
Didio Giuliano | 1 | — |
Pescennio | 1 | — |
Albino | 2 | — |
Settimio Severo | 55 | — |
Julia Domna | 15 | 4 |
Caracalla | 19 | 8 |
Plautilla | 2 | — |
Geta | 3 | — |
Macrino | 3 | — |
Elagabalo | 114 | 7 |
Julia Paola | 4 | — |
Aquilia Severa | 4 | — |
Julia Soemia | 9 | — |
Julia Mesa | 43 | 1 |
Alessandro Severo | 168 | 2 |
Orbiana | 2 | — |
Julia Mammea | 31 | — |
Massimino Trace | 33 | — |
Massimo | 1 | — |
Balbino | — | 4 |
Pupieno | — | 6 |
Gordiano III | 9 | 545 |
Filippo I | — | 286 |
Otacilla | — | 58 |
Filippo II | — | 63 |
Traiano Decio | — | 101 |
Etruscilla | — | 27
|
Erennio Etrusco | — | 15 |
Ostiliano | — | 3 |
Treboniano Gallo | — | 89 |
Volusiano | — | 63 |
Emiliano | — | 4 |
Valeriano | — | 12 |
Mariniana | — | 1 |
Gallieno | — | 22 |
Salonina | — | 3 |
Postumo | — | 4 |
Restituzione a Traiano | — | 1 |
Id. a Commodo | — | 1 |
Incuso R. DIANA LVCIFERA | 1 | — |
Incerte | 13 | 2 |
Totale | 539 | 1332 |
- In tutto 1871 pezzi.
Le varietà descritte dal signor Körber ascendono a ben 500 numeri. Fra le varietà non descritte nella 2a ed. del Cohen e segnalate coi numeri similari del Cohen 2a, messi in parentesi quadra, noto: tre denari di Settimio Severo [230, 321, 324]; uno di Caracalla [120]; tre di Elagabalo [50, 101, 109]; uno di Julia Mesa [7]; uno di Alessandro Severo [57]; uno di Massimino Trace [46]; due antoniniani di Gordiano Pio [98, 98]; uno di Filippo II [86]; uno di Traiano Decio [111]; uno di Erennio [20]; uno di Gallo [67], e uno di Volasiano [48]. Sono tutte piccole varietà di tipo o di leggenda; ma non prive d’interesse.
Il denaro imp antoninvs pivs avg liberalitas avg ii, attribuito dall’A. all’imp. Caracalla, io dubito molto non s’abbia a mantenere piuttosto ad Elagabalo, del quale è noto il corrispondente quinario Cohen 2a, Elagabale n. 81. Gli argomenti con cui l’A. si sforza di rivendicare a Caracalla questa moneta, e due altre della 2a liberalità inesattamente descritte dal Vaillant (Cohen 2, Caracalla nn. 119, 120), non mi persuadono. Il tipo fanciullesco della testa corrispondente più a Caracalla che ad Elagabalo è il principale argomento dell’A.; ma trattandosi di due imperadori di tratti fisionomici poco diversi, l’uno cugino dell’altro e fatti Augusti l’uno all’età di 10 e l’altro all’età di 14 anni, non mi pare che l’argomento fisionomico possa bastare per istabilirvi sopra tutta una conseguenza storica. Per lo meno sarebbe d’uopo che questa differenza fisionomica nei tipi della 2° liberalità di Elagabalo fosse confortata da una buona serie di esempii, e non sopra l’eccezione dell’A. Tutte le ragioni analogiche e storiche stanno in favore dell’attribuzione ad Elagabalo.
Il denaro vota pvblica di Elagabalo [n. 306] è ugualissimo a quello descritto dal Cohen 2a al detto numero, per cui non reggo la ragione della parentesi quadra.
Il denaro libertas avg di Elagabalo messo in dubbio dall’A. mi par più probabile e verisimile appartenga a Caracalla, e sia una varietà del n. 143 Cohen 2.a
Quanto agli antoniniani di Gordiano Pio [n. 173] pax avgvsti (10 esemplari) non sono in niun modo diversi da quelli descritti nella 1a ed. del Cohen, IV, 132, n. 70, e che nella 2a ed. si diedero con leggenda errata pax avgvst invece di pax avgvsti.
Lo stesso sbaglio si verifica per gli antoniniani di Filippo I aeqvitas avqg [u. 9 12], che nella 2a ed. del Cohen sono errati nella leggenda mentre sono esattamente descritti nella 1° ed., IV, 176, nn. 8 e 10.
A tal proposito non posso dispensarmi di mettere in guardia tutti i descritori di monete imperiali romane, affinchè non sieno facili ad ammettere le varietà nuove, fidandosi della esattezza della seconda edizione del Cohen, edizione la quale in effetto è invece molto meno esatta della prima. Ebbi ad avvedermi di questo imperdonabile difetto studiando testé particolarmente le monete di Traiano (V. nel secondo vol. del Museo italiano di antichità classica il mio scritto Di alcuni ripostigli di monete romane, pag. 316 sgg.), ma pur troppo vado constatando che il difetto si estende a tutta l’opera. Appena si può immaginare di quali e quanti errori nel campo numismatico e storico potrebbe essere fonte la nuova edizione dell’unico nostro grande repertorio delle monete romane imperiali, se il solerte suo attuale curatore non affida a collaboratori competenti e coscienziosi la revisione dell’intera opera, e ritarda la pubblicazione del desideratissimo errata-corrige 2.
Ritornando al nostro A., piacemi dichiarare che egli, con la pubblicazione del ripostiglio di Magonza ha per certo reso un segnalato servizio alla scienza numismatica; una scienza la quale è diventata più degna emula dell’epigrafia e più utile ancella della storia dal giorno in cui Cavedoni e Mommsen hanno insegnato al mondo di quali e quanti risultati storici può essere fonte e scaturigine un semplice ripostiglio di monete. Per questa scienza è certamente più importante la descrizione di un ripostiglio nuovo che non quella di molti pezzi inediti e rari; ma acciocché i risultati che si traggono dall’esame di un ripostiglio sieno sicuri e fecondi convien che il descrittore sia accurato fino allo scrupolo, e non dimentichi due principali avvertenze. Prima avvertenza è quella di assicurare che le monete di un dato ripostiglio non sono andate mescolate con altre sporadiche; seconda avvertenza è quella di annotare diligentemente lo stato di conservazione dei pezzi ed il loro stato relativo di freschezza.
Il nostro A. non ebbe la prima avvertenza, perchè non distinse nel suo catalogo le 193 monete che egli rinvenne in possesso di alcuni antiquari, da quelle spettanti al gruppo originale ricuperato dal sig. F. Müller. Sulla origine di quelle 195 monete è sempre lecito avere qualche dubbio, mentre le altre, costituenti la massa principale, presentavano una sicura garanzia che fossero appartenute tutte senza eccezione al ripostiglio di che si tratta. Non ebbe la seconda avvertenza al punto da non far nemmeno cenno dello stato di freschezza delle ultime monete del ripostiglio. Se l’A. avesse riguardato allo stato di freschezza dei pezzi spettanti ai due ultimi imperatori del ripostiglio, Gallieno e Postumo, egli avrebbe avuto modo di controllare efficacemente e stringentemente la sua stessa opinione circa la data probabile del nascondimento del tesoretto. Questa data egli la ricava dall’esame delle monete di Postumo, e segnatamente dall’ant. Cohen 2a n. 261 recante il cos. III (tr p cos iii pp) e di data estensibile dall’anno 260 al 266. Egli si ferma preferibilmente all’anno 261, vista la scarsità delle monete di Postumo in un trovamento dove si era in diritto di aspettarsele abbondantissime; ma l’osservazione del Mommsen (Geschichte des römischen Münzwesens, p. 775, nota 809) relativa alla incetta ed alla scelta che si faceva nel sec. m delle specie monetarie meno scadenti per parte dei tesoreggiatori, lo fa rimanere perplesso e titubante anche verso questa data.
In tale incertezza è chiaro che potrebbe vincere il dubbio o far pesare la bilancia appunto l’osservazione intorno allo stato di freschezza delle ultime specie tesorgiate. Se, per esempio, si potrà constatare che le ultime monete di Valeriane riferibili agli anni 257-260, corrispondono per il grado di freschezza alle più fresche monete di Gallieno e Postumo, ecco che si avrebbe una bella prova in favore della conclusione cronologica cui arriva il nostro A.; ma se le ultime monete di Gallieno e quelle di Postumo fossero invece relativamente usate e non mostrassero in niun caso l’asprezza o le sbaveggiature del conio recente, avremmo per converso un assai attendibile argomento per ricondurre la data del ripostiglio verso il 267, che è Tanno dell’assedio di Magonza, operato dallo stesso imperatore Postumo contro il nuovo usurpatore Leliano (Eutr., IX, 9). In tal caso il tesoretto di Magonza verrebbe a coincidere con un fatto storico speciale, e la ragione del suo nascondimento non sarebbe più da cercare in qualche ignoto avvenimento politico o militare.
Confido che il nostro A., il quale si è reso benemerito delle ricerche storiche pubblicando un così notevole ed interessante ripostiglio di monete, avrà modo ed agio di sopperire agli osservati difetti di descrizione, e potrà ancora fornirci il catalogo riveduto del ripostiglio, accompagnato dalle desiderate note di freschezza. Intanto, dovendo rimanere nel dubbio, posso persuadermi che, anche in principio del burrascoso e contrastato regno di Postumo, non fossero mancate in Magonza, come su tutta la strada di Cologna, occasioni ripetute di panico e di terrore per la guerra che Gallieno fu costretto di dichiarare all’usurpatore delle Gallie e suo competitore.
II.
Nella seconda parte del suo scritto, l’A. descrive una bella serie di monete romane imperiali esistenti nel Gabinetto di Magonza e non descritte nella 2a ed. del Cohen. La descrizione è fatta col medesimo sistema, cioè riportando le leggende in cui si osserva qualche differenza e rilevando le divergenze di tipo. La descrizione è generalmente esatta, e ninna particolarità da di nota parmi essere sfuggita al vigile suo occhio.
Le monete descritte in questa seconda parte cominciano da Augusto e finiscono con Massimiano Erculeo: sono ben 141 varietà che l’A. segnala come mancanti nella detta edizione del Cohen; ma, al solito, c’è da temere che alcune differenze dipendano dalle inesattezze del testo curato dal Feuardent, né io ho agio di farne per intero la verifica. Fra le monete descritte dal sig. Körber ve ne hanno parecchie che io stesso verificai mancanti al Cohen, sia nel mio Ripostiglio della Venèra pubblicato negli Atti della R. Accademia dei Lincei, vol. IV, sia nel più recente mio scritto: Di alcuni ripostigli di monete romane citato di sopra. Quasi tutte le monete che il Körber riporta come inedite da Aureliano in poi furono da me pure descritte nel Ripostiglio della Venèra, un ripostiglio composto di ben 46,442 pozzi (V. la giunta nel Mus. Ital., n, 115), tutti appartenenti alla seconda metà del sec. in d. G. e che il sig. Feuardent non si curò altrimenti di spogliare per la nuova edizione dei tomi V e VI dell’opera del Cohen. Del pari i denari di Vespasiano, che il Körber agggiungerebbe alla pag.375 del vol. II Cohen 2a, sono descritti anche da me fra le monete del ripostiglio di Roma, Mus. Ital., n, 43, nn. 51-4, 48, n. 50.
Relativamente alle altre varietà descritte dal Körber trovo degne di speciale attenzione le seguenti:
1° Un dupondio od asse di Augusto insignito di doppia contromarca, quella di Tiberio: tib avg, e quella di Nerone; imp n.
— Intorno a tali contromarche vedansi le mie osservazioni nel Mus. Ital., II, 57 sgg. Oltre gli scritti ivi citati, si confronti De Saulcy: Les contremarques monétaires à l’epoque du haut empire, nella Revue numismatique, 1869-70, p. 800.
2° Tutte le monete di Traiano, specialmente dopo lo studio storico e cronologico cui le assoggettai nel Mus. Ital., II, 81 sgg.
— Il den. simile al n. 394 Cohen 2a con cos vi merita conferma!
Sarebbe il primo tipo del Bonus Eventus apparso dopo quelli battuti per l’occasione delle guerre daciche (V. op. cit., p. 105).
— Il medio bronzo imp caes ner traiano optimo avg oer etc. senatvs popvlvsqve romanvs sc con duo insegne dell’esercito, particolarmente interessante perchè non era finora conosciuto nessun tipo del bronzo degli anni 113-114 col tipo militare delle insegne (V. op. city p. 83 e p. 92).
3° Una moneta ibrida di Giulia Domna (ivlia avgvsta) col tipo del rovescio: princ ivvent
4° Un sesterzio di Massimo (maximys caes germ) col rovescio preso da un sesterzio di Alessandro Severo (Cohen 2a, n. 441).
5° Un antoniniano di Yolusiano, col nome del gentilizio errato: vid (sic) invece di vib. La terza lettera sbagliata, rovescia e capovolta, farebbe per poco sospettare l’uso delle lettere mobili nella monetazione del secolo III, se in questo tempo non fossero frequenti errori monetari anche più strani. Parecchi errori simili sulle monete di Probo furono segnalati dal Missong (V. Numismatische Zeitschrift di Vienna, IX, anno 1877: Stempelfehler und Correcturen auf Münzen des Kaisers Probus, Taf. IV).
(Dall’Archivio della Società Romana di Storia Patria, 1888). Salinas Antonino. — Ripostiglio siciliano di monete antiche di argento. Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1888. — (In 4.° con tre tav. in fototipia. — Estratto dalle Notizie degli scavi).
Il ripostiglio che il ch. Direttore del Museo Nazionale di Palermo ci illustra in questa sua perspicua ed erudita relazione, è fra i più notevoli fin qui trovati in Sicilia, non per numero di monete, ma perchè vi campeggiano alcuni pezzi nuovi del tutto, insieme a molti rarissimi, e tutti in buona conservazione.
«Nel complesso» — scrive il Prof Salinas, — «ha la composizione solita dei ripostigli siciliani che stanno fra il quarto e il quinto secolo avanti Cristo, nei quali non mancano i tetradrammi di Reggio e le tozze civette ateniesi, e grandi quantità di didrammi dal tipo corinzio del pegaso. Qui è notevole questo: che essendo un deposito fatto nella parte occidentale dell’Isola, invece della quantità, soverchianto per solito, delle monete arcaiche e comunissimo di Siracusa abbiamo, e per nostra fortuna, le rare monete delle città di quella regione, come Segesta, Selinunte, e segnatemente, Erice e Mozia».
Così il Museo palermitano, che, per es., possedeva un esemplare delle rarissime quadrighe ericine, in questa occasione si è arricchito di quattro altri esemplari, talchè può dirsi che nessun’altra collezione di Europa possa ora vantare una serie simile.
Quanto alle monete di Mozia, costituiscono uno dei pregi principali del ripostiglio, per la rarità loro straordinaria, congiunte ad una grande bellezza di conservazione. Anche per questa serie si può dire che ormai nessuna collezione pubblica o private abbia un complesso di tetradrammi moziesi come il Museo di Palermo.
Sorvoleremo, in queste rapida rassegna, sulle altre monete di varie città siculo (sebbene ve ne siano molto notevoli per più d’un riguardo, come per es. i quattro decadrammi siracusani, uno dei quali, col nome di Eveneto, è di una freschezza di conservazione meravigliosa), por affretterei a registrare una importente scoperte del Comm. Salinas, quella del nome nuovo di un antico incisore, Evarchidas, nel rovescio di un bellissimo tetradramma, pure di Siracusa.
«Evarchida, come artista» — sono parole del relatore, — «prenderà posto quindi innanzi fra i sommi incisori greci di medaglie. Nella gara tenutasi nella zecca siracusana, di esprimere quadrighe con tanta varietà di atteggiamenti di cavalli e di auriga, egli ebbe il merito di affrontare una nuova difficoltà, rappresentando l’auriga non più di profilo ma quasi di faccia; difficoltà che Cimone ed Euclida vinsero nelle grandi teste di Pallade e di Aretusa, veri capilavori dell’arte antica, e solo il primo incontrò nella piccola figura dell’auriga nel rovescio della splendida medaglia con la testa di Aretusa.»
Accenneremo infine ad un tetradramma punico-siculo, che costituisce il pregio principale di tutto il ripostiglio, e ch’è addirittura un monumento unico per la storia delle arti e per la storia delle condizioni dei vari popoli abitanti la Sicilia antica.
Questo tetradramma ha tutte le apparenze di una moneta siracusana; inoltre sulla benda della testa femminile nel diritto, si veggono le traccio del nome dell’incisore Cimone, e nitidissima anzi la iniziale K; e ove il nome di Cimone mancasse, il lavoro di lui sarebbe rivelato dall’atteggiamento dell’auriga, che ricorda tanto uno dei rovesci della sua celebre medaglia con la testa in faccia di Aretusa.
Ma questo tetradramma, invece di recare il nome di Siracusa, presenta alcuni segni che per la loro disposizione e per la loro forma non possono essere avanzi di lettere greche, e richiamano involontariamente alcune lettere fenicie che si trovano in molte monete punico-sicule.
«Provato che qui abbiamo» — conchiude il Prof. Salinas, — «una moneta punica e un’opera segnata di un artista greco, ognun vede quali importanti corollari siano da cavare da questo fatto. Ohe artisti greci avessero prestato l’opera loro nell’incisione delle monete dei Fenici di Sicilia era cosa che ben poteva supporsi, come si suppose già: tanto il carattere ellenico si manifestava apertamente in alcune medaglie bellissime coniate a nome de’ Cartaginesi di Sicilia, e fomite di iscrizioni nella lor lingua, e tanto la vicinanza delle due schiatte rendeva plausibile il credere a questa collaborazione. Ma il fatto nuovo e notevolissimo è questo: che i Cartaginesi dediti ai commerci, ed usi a sfidar la morte con ardimentose navigazioni sol per sete di guadagno, in questo suolo gentile di Sicilia, ponendo stanza in un santuario dell’arte ellenica, sentissero i nobili entusiasmi dell’arte e nutrissero l’orgoglio di avere incisi i loro coni da Cimone, dal valentissimo artista che allora lavorava per Siracusa e per altre zecche siciliane.
«In questo riconoscimento della supremazia ellenica sta un tratto che onora non meno i Greci che i Cartaginesi stessi; e l’aver permesso che Cimone scrivesse il suo nome, prova come anche i barbari accettassero l’usanza allora prevalente nelle città greche, di tollerare che il nome d’un privato fosse segnato, più o meno palesamento, su monumenti pubblici.»
Gnecchi Francesco ed Ercole. — Guida numismatica universale, contenente 3124 indirizzi e cenni storico-statistici di Collezioni pubbliche e private, di Numismatici e di nogozianti di monete e libri di Numismatica. — seconda edizione. - Milano, Tip. Cogliati, 1889. — Un vol. in 16,° di pag. XLI-472).
La Guida dei fratelli Gnecchi ci si presenta ora nella sua 2° edizione, accresciuta assai di mole, corretta e migliorata con diligente cura in ogni sua singola parte. Molte lacune che si deploravano nella l’edizione, sono scomparse, ed il numero degl’indirizzi, por alcuni paesi, h talora raddoppiato o quasi raddoppiato, come per la Francia, che nella 1° ediz. contava 223 indirizzi e nella 2° ne ha 449, per la stessa Italia, che da 282 (cifra per vero assai scarsa) è salita a 423; — per altri raggiunge una proporzione ancor maggiore: Belgio, l’edizione, indirizzi 23, 2° ediz. 95; Olanda, 1° ed. 11, 2° ed. 69; Portogallo, 1° edizione, indirizzi 1, 2° ed. 22.
Per ciò che concerne la disposizione del lavoro, gli autori si attennero al sistema seguito nella l’edizione, scostandosene soltanto in ciò, che in questa 2° edizione i nomi dei negozianti di monete, medaglie e libri di numismatica non si trovano più aggruppati in fine del volume, ma bensì distribuiti sotto le rispettive città.
Non dubitiamo che il pubblico numismatico farà buon viso alla 2° edizione della Guida, di cui la opportunità e la utilità sono state ormai generalmente riconosciute.
Numismatica Medica. — Il Signor Orazio B. Storer medico di Newport (Rhode Island S. U.) sta pubblicando nel «Sanitarian» di Nuova York una illustrazione delle medaglie e dei gettoni aventi relazioni alla pubblica salute (The Medals, Jetons and Tokens illustrative of sanitation)3. Essendoci parecchi raccoglitori di queste specialità, crediamo opportuno segnalar loro tale pubblicazione, la quale per essere stampata in un giornale medico piuttosto che in uno numismatico, potrebbe esser loro sfuggita.
La descrizione è divisa per classi secondo le malattie ricordate, i fatti storici, i monumenti ecc. relativi alla pubblica salute; e ogni classe contiene tante suddivisioni quanti sono gli stati cui appartengono le medaglie o i gettoni che si descrivono.
Per dare un’idea della vastità di questa specialità numismatica accenneremo che nei due ultimi fascicoli (quelli di marzo e d’aprile 1889) che abbiamo sott’occhio si tratta un ramo delle malattie epidemiche (X° della serie) e precisamente del Vajolo quello del marzo e del Cholera quello dell’aprile. Relativamente al vajolo le medaglie o gettoni che ci vengono descritte per le varie nazioni sono nientemeno che 65, incominciando dal N. 926 e proseguendo fino al N. 991. L’Italia non vi è rappresentata che per le due medaglie di Luigi Sacco, noto introduttore della vaccinazione in Italia, e per due medaglie di merito (De salut. pub. benemerenti) di Pio VII.
Le medaglie e gettoni relative al Cholera sono egualmente numerose e dal N. 992 si estendono fino al 1062. L’Italia non vi figura che per poche medaglie, una di Parma e tre di Pio IX e alcuni gettoni (dal N. 1049 al 1058); ma certo ve ne sarebbero altri da aggiungere, fra cui quelle di Carlo Alberto del 1825.
Rocca Cav. Pietro. Sul sistema metrico e numismatico dei Merovingi riformato da Carlo Magno, Induzioni e deduzioni. Crema, tip. Campanini, 1889, in-4° pag. 59.
Catalogo 78, Asta Libraria di Franchi e C. Firenze. Anno XII. — Biblioteca numismatica Borghesi di Savignano.
Svoronos (J-N.) Études archéologiques et numismatiques. I fascicule (A propos des types monétaires de la ville de Mantinée). Paris, in-8**, H. Le Soudier (Athènes, Libr. Ch. Beck).
Roger (Vallentin). Contremarques sur des monnaies d’argent de la République Romaine, trouvées dans le territoire des Voconeii. Valence. J. Céas, in-8° pag. 14. (Estr. dal Bull. d’arch. et de stat. de la Drôme).
– – Contremarque sur un denier de Jules Cesar. Valence, J. Céas,, in•8 pag. 6.
– – Les pinatelles d’Urbain VII (1590). Avignon, Séguir, 1889, in-8°, pag. 11.
Taillebois (E.) Numismatique. Variétés inédites. Troisième liste. Poids monetiformes et autres poids inscrits du midi de la France. Dax, impr. Labèque, in-8**, pag. 46. Blanchet (J. A.) Numismatique béarnaise. Le projet de médailles dea états de Béarn (1775-77j. Dai, impr. Labèque, in-8°, pag. 14 et grav.
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Erbstein J. und A. Erörterungen auf dem Gebiete der sächsischen Münz― und Medaillen-Geschichte. I. Dresden, Baensch, pag. 84.
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Schwalbach C. Die neuesten deutschen Thaler, Doppelthaler und Doppelgulden. Mit 3 Lichtdrucktafeln . 2te verm. Aufl. Leipzig, Zschiesche, gr. 4,° pag. IV-39.
Luthmer (Ferd.) Gold und Silber. Handbuch der Edelschmiedekunst. Mit 153 Abbildungen. Leipzig, Seemann, 1888, pag. YIII272, gr. 8.°
Catalogue de monnaies et médailles en vente aux prix marqués, chez Alb. Sattler, à Bâle (Suisse). N. 3, mai 1889.
A Dictionary of Roman Coins republican and imperial. Commenced by the late Seth William Stevenson, F. S. A., revised in part By C. Roach Smith, F. S. A., and completed by Frederic W. Madden, M, R. A. S. Illustrated by upwards of 700 Engravings on wood, etc. London, George Bell and Sons, gr. 8, pagine 938.
Science and Art Department of the Committee of Council on Education. List of Medals Medallions and Plaques, reproduced in metal in the South Kensington Museum. 1889 (Pubblicazione officiale).
Reductions-Tabelle der Pfennig-Preise pr. 1 Kilogramm in Silver-Rubel pr. 1 pud russ. zum Course 190-220. gr. fol. obi. S.t Petersburg, Hoenniger, 1889.
PERIODICI.
Revue Numismatique. — Deuxième trimestre 1889.
Svoronos (J.) — Monnaies crétoises (continuazione).
Drouin (E.) — Essai de déchiffrement des monnaies à legendes araméennes de la Characène.
Rondot (N.) — Jean Warin. La déclaration du roi en 1660.
Schlumberger (G.) — Monnaies, bulle et bague byzantines inédites.
Guiffrey (J.-J.) — La Monnaie des Médailles. Histoire métallique de Louis XIV. — Deuxième partie: Les Graveurs (continuazione).
Cronaca. Engel (E.), Souvenir d’un voyage numismatique autour du monde (continuazione). — Notizie varie. — Bollettino bibliografico.
Cinque tavole d’illustrazioni.
Annuaire de la Société Française de Numismatique.
Mars-Avril 1889.
Belport (A. de) Essai de classification des tessères romaines en bronze.
Hermerel (J.) — Trésor de Montfort-L'Amaury. Zay (E.) — Numismatique coloniale. — Canada. — La monnaie de carte.
Karsinkine (A) — Une médaille inédite du Tzar Wassili Chouisky.
Cronaca. — Necrologia. — Bibliografia. — Ripostigli.
Prezzi di vendite.
Quattro tavole d’illustrazioni.
Revue Belge de Numismatique. — 1889, deuxième livraison.
Maxe-Werly (L.) — État actuel de la numismatique rémoise (continuazione).
Cumont (G.) — Encore quatre jetons d’étrennes gravés par Theodor Van Berckel.
Hermerel (J.) — Quelques mots sur les Agnels de France à propos d’une variété inédite de celui du roi Charles VI.
Corrispondenza. — Necrologia di E. Chalon. — Miscellanea.
Estratti dei verbali della Société Royaìe de Numismatique ed elenco delle opere ricevute dalla Società nel I° trimestre 1889.
Due tavole d’illustrazioni.
Numismatische Zeitschrift, herausgegeben von der Numismatischen Gesellschaft in Wien. — Zwanzigster Jahrgang (1888). — (Wien, K. k. Hof― und Staatsdruckerei).
Imhoof-Blumer (F). — Die Münzen der Kilbianer in Lydien.
Kenner (F.) — Römische Goldbarren mit Stempeln.
Luschin V. Ebengreuth (A.) — Der Rackwitzer Münzfund (continuazione).
Raimann (F. v.) — Zwei österreichische Münzfunde.
Joseph (P.) — Die Münzstempel und Punzen in dem historischen Museum der Stadt Köln. Busson (A.) — Der Münzfund von Ratiszell.
Fiala (E.) — Die älteste Raittung des Prager Münzarchivs.
Meyer (A) — Die Münzen der Familie Eggenberg.
Rappe (H.) — Die Münzstätte Kuttenberg.
Zeller (G.) — Die fürsterzbischöflich-salzburgischen Münzeisenschneider, Graveure und Medailleure.
Belhàzy (J. v.) — Zwittermünzen mit dem Bildnisse Kaiser Franz I. und seiner Gemahlin Maria Theresia.
Nagl (A.) — Rechenpfennige im 18. Jahrhundert.
Bibliografia (4).
Resoconto annuale della Società Numismatica di Vienna.
Dodici tavole d’illustrazioni.
Archivio Storico dell’Arte. Fasc. Il, 1889: Venturi A. Un medaglione di Agostino di Duccio (con. ill.).
Giornale d'Erudizione. N. 19 e 20: Numismatica (Notizie su una medaglia del Cardinale di Pavia, l'Alidosi).
Arte e Storia. N. 7: Malagoli C. A proposito dell'Abside di S. Giovanni della Fossa presso Novellara (Reggio Emilia) (Trovamento di monete). — N. 8-9: Gallo march. Gaetano. I piombi antichi.
Enciclopedia giuridica italiana ecc. ecc. Milano, Dr L. Vallardi editore, Voi. X, parte III, fase. 75: Salvioli G. Moneta (pag. 16-72 e continua).
Académie des Inscriptions et Belles Lettres. Séances 1889, 8 mars, Mémoire de M. Th. Reinach sur les monnaies arsacides et l'origine du calendrier juif, qui est d’origine grecque.
Revue Archéologique. Marzo-aprile 1889: Berger (Ph.). Sur les monnaies de Micipsa et sur les attributions de quelques autres monnaies des princes numides. — Blanchet (J. Adr.). Tessères antiques théatrales et autres.
Revue des Études grecques. Reinach (Th.): Les stratèges sur les monnaies d'Athènes. — La 13.° Prytanie et le classement chronologique des monnaies d’Athènes. Revue d’anthropologie. N. 3, 15 maggio 1889: Carthaillac (E). L'or gaulois.
L’Industrie progressive (Parigi) 23 aprile 1889: La nouvelle monnaie de nickel — 5 maggio 1839: Nouvelles industrielles, Le système monétaire en Roumanie.
Magasin pittoresque (Parigi). 31 marzo: Bertrand J. Les medailles de S.te Helène. — V. C.-T, La découverte d'une médaille dans les chantiers de la Nouvelle Sorbonne (av. ili).
Révolution française. Marzo 1839 e na. precedenti: Bornarel (F.). Étude sur les assignats pendant la période révolutionnaire.
Intermédiaire des chercheurs et curieux. 26 maggio: Médaille de la reine Christine de Suède. — Napoléon, empereur de la République française (sulle monete).
Correspondenzblatt des Gesammtvereins der deutschen Geschichts- und Alterthumsvereine. 1889, d. 1-3: Handelmann. Silberfund auf dem Krinkberge.
Zeitichrift des histor. Vereins für den Regierungs-Bezirk Marienwerder. Heft 23 (1838-89): Eine seltene Münze der Stadt Thorn.
Zeitschrift für Ethnologie (Berlino). 1839, fase. I: Daubler. Nachbildung englischer Münzen durch südafrikanische Eingeborne.
Zeitschrift für ägyptische Sprache. 1889, fasc. I: Bruosch. Die Lösung der altägyptische Münzfrage.
Katholisches Schulblatt. 35 Jahrg., 4 Heft (1889): Zur Einführung in die decimale Schreibung der Münzen Maasse und Gewichte.
Anzeiger der Akademie der Wissenschaften in Krakau. N. 3, marzo 1889: Sadowski. Przyczynek do historyi handlu wschvdniego w wiekach srednich, Sprawzdanie o nowo odkrytym skarbie w Lazynie pod Lubawa (Ein Beitrag zur Geschichte des orientalischen Handels im Mittelalter. Bericht über einen bei Lazyn Westpreussen Kreis Löbau, gefundenen Silberschatz) (Il testo del riassunto è in tedesco).
Baltische Monataschrift 33 Bd., 4 Heft: Dietzel. (H.) Papierrubel oder Silberrubel?
Hemel Hempstead natural history Society, founded sept. 17, 1879. Annual report for 1838-89 (A pag. 18, riproduzione e descrizione, por E. Piffahd, d’una moneta gallica attribuita a Cunobelinus).
The Archaeological Review. Voi. III, n. 1, marzo 1889: Seebohm Fred.). The rise in the value of Silver between 1300 and 1500.
Classical Review. Aprile 1889. Haverfield (F.). Gold bars of Krassna.
Boys’ Owe. Aprile 6, 13 e 20: Gordon (W. J.). Medals of the British Navy.
Revue Sud-Américaine. 28 aprile 1889: Guilaine (L.). Le papier-monnaie dans la République Argentine.
BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
Numismatica garibaldina. — Le medaglie coniate nei diversi paesi in onore di Garibaldi o in memoria de’ fatti che hanno attinenza colle sue imprese, basterebbero da sole a costituire una copiosa collezione, e ben lo provano due recenti opuscoli che abbiamo sottocchio, e di cui diamo qui il titolo:
Ancona Amilcare: — Medaglia satirica di Mentana ed altre medaglie garibaldine coniate in Francia nel 1870-71. — Milano, Tip. Boniardi-Pogliani, luglio 1889. — (Pag. 20 in 8°, con incis. in legno. — Edizione di 200 esemplari fuori commercio).
Medaglie coniate in onore del Generale Giuseppe Garibaldi, esistenti nel Medagliere storico di Giov. Batt. Camozzi Vertova, dal 1849 al 1889. — Bergamo, Stabil. Tip. F.lli Bolis, 1889. — (Pag. 26 in 4°, con incis. in legno).
Al primo di questi due interessanti opuscoli diedero occasione gli articoli di numismatica contemporanea pubblicati da Alfredo Comandini nella nostra Rivista. Il secondo, forma per così dire una nuova edizione accresciuta, dell’opuscolo che il Sen. Camozzi diede alle stampe nel 1885, e che terminava colla medaglia dell’anno precedente per l’inaugurazione del monumento a Garibaldi in Lecco. Questa nuova edizione contiene cioè un’Appendice che va sino alla medaglia incisa quest’anno dal Cappuccio nello stab. Johnson, per l’inaugurazione del monumento di Garibaldi e delle Cinque Giornate in Como.
Comandini Alfredo. Per Giordano Bruno dal 1876 al 1889. Resoconto morale e finanziario del primo Comitato Universitario costituitosi in Roma nel 1876. Relazione del Segretario-Economo. Milano, Civelli. In 4°, pp. 31 (con fotoincisione della medaglia commemorativa).
Catalogue de la Collection Franzoni. Deuxième partie. Monnaies italiennes médailles, livres de numismatique, etc. Florence, 1889, imp. Bonducciana (Entreprise de Ventes en Italie, de Jules Sambon, An. XII, n. 4).
Montanari Prof. Augusto. Contributo alla storia della teoria del valore negli scrittori italiani. Milano, Hoepli, in 8°, pp. 145.
Maxe-Werly L. Étude sur les sceaux en bronze du musée de Bar-le-Duc. Bar-le-Duc, imp. Contant-Laguerre, in 8.°
Marsault A. Des conventions monétaires et de l’Union monétaire latine. Paris, libr. Arthur Rousseau.
Suppression de la frappe de l’argent et Renchérissement de la monnaie. Utilité d’une conversion monétaire. Nice, impr. niçoise, 1889. In 8°, pp. 20.
Sallet (A. von). Beschreibung der antiken Münzen («Königliche Museen zu Berlin»). I Band. Mit 8 Lichtdrucktafeln und 63 Zinkdrucken. Berlin, Spemann, 1889. Gr. 8°, pp. VIII-357.
Halke H. Einleitung in das Studium der Numismatik. 2.te Aufl. Mit 8 Tafeln Münzabbildungen. Berlin, F. u. P. Lehmann. Gr. 8°, pp. XVI-227.
Kirmis Dr. M. Die Numismatik in der Schule (Progr. des Progymnasiums). Neumünster, in 4°, pp. 80.
PERIODICI.
Maurin Nahuys (C.te) — La Numismatique à l’Exposition rétrospective d’art industriel, à Bruxelles, 1888.
Witte (A. De) — Numismatique brabançonne. — Des monnaies de nécessité émises par la ville de Bruxelles en 1584 et 1585.
Maurin Nahuys (C.te) — Jetons de Messire Louis Quarré, maître de la chambre des comptes du duché de Luxembourg, et de messire Gilles de Busleyden, maître de la chambre des comptes en Brabant.
Naveau (L.) — Six décorations inédites de la Révolution liégeoise.
Maurin Nahuys (C.te) — Un mémoire d'Isaac Newton sur la monnaie.
Biografia numismatica di Renier Chalon. — Necrologia di E. F. F. Hucher. — Miscellanea.
Estratti dei verbali della Société Royale de Numismatique ed elenco delle opere ricevute dalla Società nel 2° trimestre 1889.
Una tavola d’illustrazione.
Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino. Vol. II, fasc. 3° (1889): Berard E. Appendice aux Antiquités romaines et du moyen-âge dans la Vallée d'Aoste (a pag. 146-47: Monnaies Salasses).
Römische Quartalschrift. II, 1889, pp. 221-4: Baumgarten. Geldsorten und ihr Cours in Wien zu Anfang dos 17 Jahrh.
Société Nationale des Antiquaires de France. Séances — 7 mars 1888: Espérandieu. Diverses monnaies impériales ou mérovingiennes récemment découvertes par de la Croix. — 7 avril: M. Babelon lit un mémoire sur les deniers de la République romaine à la légende Bacchius Judaeus, qui représentent le grand prêtre de Jérusalem offrant sa soumission à Pompée. — 27 mai et 5 juin: M. Babelon fait une communication sur les monnaies de Seleucus Nicanor, qui représentent ce roi de Syrie le front armé de cornes de taureau, ainsi que des chevaux et des éléphants ornés du même symbole. — 12 juin: M. Hèron de Villefosse signale de la part de M. Thiollier, de Saint-Étienne, une importante découverte d’objets romains faite à Chalain d’Uzare. Ces objets consistent en passoires, colliers, bracelets d’or et d’argent, bagues d’or et d’argent, 1080 grands bronzes et 350 monnaies de billon se rapportant à 32 empereurs différents (Le dernier empereur est Gallien, ce qui prouve que le tout a été enfoui vers l’anne 260).
Annales Bourbonnaises. Giugno 1889: Pérot Fr. Les monétaires mérovingiens restitués an Bourbonnais.
Société historique et archéologique da Gâtinais. Annales. 1888, 3° trimestre: Duhamel Dr. Considérations sur les monnaies carlovingiennes découvertes à Beaumont, commune de Chalo-Saint-Mard, Seine-et-Oise.
Journal des Économistes. Giugno 1889: Strauss Louif. Mono et bi-métallisme. Correspondance. — Meyners d’Estrey. L’or et les diamants du Cap.
Revue Britannique (Parigi). Giugno: Gustave du Puynode. Étude sur la monnaie (a pag. 369-420).
Le Génie Civil, 6 luglio 1889. Le stock d’or de la Banque de France.
L’Économiste français, juillet 1889: Lettres d’Angleterre (Le marché monétaire en fin de semestre).
Bulletin de Statistique du Ministère des Finances, (Paris) juin 1889: Angleterre: La question monétaire. Le monnayage depuis dix ans.
La Revue géographique, mai 1889: Deux diagrammes donnant la comparaison de la production avec la monnaie et avec les prix.
Rheinisches Museum für Philologie (Francoforte s/M.) Vol. 44°, fasc. 3, 1889: Rossbach O. Kretische Münnzen und Sagen.
Neuburger Kollektenblätter. 51 Jahrg. (1889): Schratz W. Zwei baier. auch auf Neuburg a. D. bezüglichen Medaillen auf die Kriegsereignisse, 1703-14.
Zeitschrift der histor. Gesellschaft für die Provinz Posen. IV, fasc. 34: Kirmis Max. Einleitung in die polnische Münzkunde.
Ueber Land und Meer, n. 41, 1889: Die Jubiläusmedaille der Stadt Stuttgardt. (Mit. Abb.).
Anzeiger für schweizerische Alterthumskunde (Zurigo). N. 3, luglio 1889: K. M, Grössere Münzfunde aus dem Canton Solothurn.
Festzeitung des Centralschweizerischen Schützenfestes, di Lucerna. N. 2, 4 luglio 1889: Becher und Medaillen für das Zentralschweizerische Schützenfest 1889 in Luzern (Mit 3 Abbildungen).
The Archaeological Review. Giugno 1889: Keary C. F. Recent archaeological research. N. III. Numismatics.
Bidrag till kännedom af Finlands Natur och folk, fasc. 47. Helsingfors, 1888. Lagus. Numismatiska anteckningar, I. Historisk öfver finska Universitetets mynt- och medaljkabinett.
Mittheilungen der Deutschen Gesellschaft für Natur und Völkerkunde Ostasiens in Tokio. Vol. 5° fasc. 41°: v. P. Mayet. Die japanische Geld- und Effecten-Börse.
Revue Sud-Américaine. 30 giugno 1889: Lamas Dr. Andres. La question monétaire dans la République Argentine.
BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
Sambon Arturo G. — Monete del Ducato Napoletano. Napoli, 1889 (con due tavole).
Sotto questo titolo, il sig. G. A. Sambon ha pubblicato nell’Archivio Storico per le Province Napoletane uno studio assai pregevole in cui si riassume quanto fu scritto da diversi autori intorno a quell’interessante periodo della storia monetaria di Napoli, si dichiarano alcune monete discusse o incerte, e si dà notizia di altre ch’erano ignorate sinora.
Lo scritto del sig. Sambon verrà riprodotto in uno dei prossimi fascicoli della Rivista.
Engel et Serrure. — Répertoire des sources imprimées de la Numismatique française. Supplément et Table. Paris. Leroux, 1889. — (Un volume in 8° gr., di pag. 257).
Col volume che ci sta sottocchio si compie degnamente la lodatissima Bibliografia numismatica francese di cui ripetute volte abbiamo tenuto parola ai nostri lettori.
Questo Supplemento contiene le aggiunte, le poche correzioni (che attestano la diligenza somma degli Autori), ed il copiosissimo Indice alfabetico per materia, lavoro improbo il quale conferisce all’opera quella vera utilità pratica che i benemeriti sigg. Engel e Serrare si erano prefissi di raggiungere.
Sforza Giovanni. Sulle zecche di Tresana e Fosdinovo: Nota. Lucca, tip. Giusti, 1889, in-8° pp. 42 (Estr. dal vol. XXV degli Atti della B. Accademia Lucchese di Scienze lettere ed arti).
Lumbroso Giacomo. I maestri di zecca di Pietro Aretino (In: L. G. «Memorie italiane del buon tempo antico.» Torino, Loescher, 1889, pp. 129-42, con ilL).
Pianese G. e Villani L. Raccolta delle misure dei pesi e delle monete attuali dei principali paesi del mondo ed antiche Misure, Pesi e Monete dei Comuni Italiani, ragguagliati al sistema metrico decimale ed al sistema monetario detta Lega Latina. — Peso e titolo delle Monete d?argento dei principali Paesi del mondo. — Nozioni pratiche bancarie. Torino, ditta Paravia, 1889.
Martini-Monti A. G. Monete dei principali stati del mondo e loro rapporti) esatto col sistema decimale. Firenze, tip. di M. Cellini e C, 1889, in-16. pp. 146.
Salvioli Giuseppe. Il diritto monetario italiano dalla caduta dell’Impero romano ai nostri giorni. Storia giuridica ed economica delle istituzioni monetarie. Milano, Dott. Leonardo Vallardi edit., 1889, in-8°, pp. 116 (Estr. dalla Enciclopedia Giuridica vol. X, parte III).
Drouin. Numismatique araméenne sous les Arsacides et en Mésopotamie. Paris, imp. nationale.
Taillebois E. Recherches sur la numismatique de la Novempopulanie depuis les premiers temps jusqu’à nos jours (troisième partie). Dax, imp. Labèque, 1889, in-8° pp. 29.
Letellier. Description historique des monnaies françaises, gauloisesj royales et seigneuriales. I. Paris, in-8° pp. 278.
Beschreibung der antiken Münzen in den königl. Museen zu Berlin. II. Band (Paeonien, Macedonien, die macedon. Könige bis Perdiccas III). Berlin, Spemann, in-8°, pp. VIII-207 mit 170 Zinkdrucken u. 8 Tafeln.
Bissinger E. Funde römischer Münzen im Grossherzogthum Baden. Karlsruhe, J. Bielefeld’s Verlag. gr. in-4° pp. 111-43.
Schmidt Max. Beiträge zur Münzgeschichte der Herzöge von Sachsen-Lauenburg. Ratzeburg, Schmidt, in•8° pp. 38.
Erbstein J. u. A. Erörterungen auf dem Gebiete der sächsischen Münz- und Medaillen-Geschichte. Dresden, Baensch, in-8° pp. VII-84 u. 3 Taf. Grobe. Mittheilungen aus dem herzoglichen Münzcabinet zu Meiningen (Programm). Meiningen, in-4°, pp. 99, mit 4 Tafeln.
Numismatisch-genealogische Serien (Münzkabinet des Prinzen Alexander von Hessen). N. 51. Darmstadt, 1889, gr. 8, pp. XV-274
Richter Dr. Adolf. Tabellen zur Berechnung von 108 der gebräuchlichsten Gold-Legierungen mit Napoleons, Imperials, Zehn-u. Zwanzigmarkstücken nach der Stückzahl im Grammengewicht berechnet sowie mit Feingold und 12 verschiedenen Silber-Legierungen zugleich als Ergänzung unserer Tabellen zur Berechnung der Legierungen für Münzen-und Planschengold. III vermehrte Auflage. In-4 pp. 41. Pforzheim, Riecker in Commission.
Collections scientifiques de l'Institut de langues orientales à Saint-Pétersbourg (Il tomo V è dedicato alle monete arsacidi, sub-arsacidì, sassanidi, ecc., raccolte e descritte da A. Markoff) (136 pp. in-8, con 2 tav.).
Codrington O. Some Rare and Unedited Arabic and Persian Coins. Some in the Collection of Dr. J. Gerson da Cunha (in Bombay), and some in the Writers own Cabinet. Hertford, Austin and Sons. Imp. 8° (con 2 tavole).
Catalogo das medalhas brasileiras e das estrangeiras referentes ao Brazil. 1889, pp. 25 (Ediz. di soli 25 esemplari).
PERIODICI.
Revue Numismatique. — Troisième trimestre 1889.
Drouin (E.) — Essai de déchiffrement des monnaies à légendes araméennes de la Characène (continuazione e fine).
Reinach (T.) — Les monnaies arsacides et l’origine du calendrier juif.
Babelon (E.) — Quelques remarques sur des monnaies d'Afrique et d’Espagne (1° articolo). Deloche (M.) — Numismatique mérovingienne. Gagny en Parisis et Champagne dans le Maine.
Rouyer (J.) — Proverbe inscrit sur un jeton du XIVe siècle.
Blanchet (A). — Sceaux juifs du moyen âge.
Guiffrey (J.-J.) — La Monnaie des Médailles. Hisloire métallique de Louis XIV et de Louis XV. — Deuxième partie: Les Graveurs (continuazione).
Cronaca. — Bollettino bibliografico.
Una tavola d’illustrazioni.
Annuaire de la Société Française de Numismatique.
Mai-Juin 1889.
Belfort (A. de) — Recherche des monnaies impériales romaines non décrites dans l’ouvrage de H. Cohen (continuazione)
Zay (E.) — Numismatique coloniale. — Ile Bourbon (La Réunion).
Hermerel (J.) — Un atelier de faux monnayeurs au commencement du XVIe siècle.
Blancard (L.) — La livre de Charlemagne, d’après le caroli pondvs du Musée Kircher.
Witte (A, de). — Trois deniers variés de Gislebert, due de Lotharingie.
Cronaca. — Bibliografia. — Vendite del 1889.
Verbali della Société Française de Numismatique.
Juillet-Août.
Belfoert (A. de) — Recherche des monnaies impériales romaines, etc. (continuazione).
Robert (P. C.) — Monnaies et médailles des Évêques de Metz.
D’Amécourt (feu le Vte de Ponton) — Les monnaies royales de la première race des Rois de France.
Milukow (P.) — Un signe normand sur les monnaies du Grand-Duché de Kiew.
Taillebois (E.) — Une monnaie inédite, en électrum, à la légende germanvs indvtillil.
Cronaca. — Necrologie. — Bibliografia. — Bipostigli.
Due tavole d’illustrazioni.
Septembre-Octobre.
Belfort (A. de) — Recherche des monnaies impériales romaines, etc. (continuazione).
Zay (E.) — Numismatique coloniale. — Médailles d’honneur pur les Indiens.
Vallentin (Roger) — Le Parlement général des ouvriers et des monnayers du Serment de l’Empire, tenu à Avignon en mai 1531.
D’Amécourt (feu le Vte de Ponton) — Les monnaies royales de la première race des Rois de France.
Cronaca. — Necrologìe. — Bibliografia. — Bipostigli.
Due tavole d’illustrazioni.
Revue Belge de Numismatique. — 1889, quatrième livraison.
Maxe-Werly — Études numismatiquea à l’époque mérovingienne.
Vallier (G). Médailles et jetons dauphinois.
Schodt (A. de) — Les jetons de la ville et de la châtellenie de Courtrai. Comont (G.) — Nouveaux documents relatifs à l’histoire du concours auquel fut soumis Théodore Van Berckel pour obtenir le titre de graveur général de la Monnaie, à Bruxelles.
Jonghe (Vte de) — Trouvaille de monnaies du moyen âge faite à Walfergem (Assche), en mai 1889.
Necrologie. — Miscellanea.
Estratti dei verbali della Société Royale de Numismatique, elenco dei Soci, e lista delle opere ricevute dalla Società nel 3° trimestre 1889.
Due tavole d’illustrazioni.
Zeitschrift für Numismatik, herausgegeben von Alfred von Sallet. — XVI Band (1888). Heft 3. und 4. — (Berlin, Weidmannsche Buchhandlung, 1889).
Weber (H.) — Der Münzfund von Nauborn.
Brunn (L.) — Ueber die Münzen von Tyras unter Hadrian.
Kinck (K. P.) — Die Sprache der sicilischen Elymer.
Stenzel (T.) — Zwei Zerbster Münzfunde.
Svoronos (J. N.) — Sternbilder als Münztypen.
Menadier (J.) — Gittelder Pfennige.
Kull (J. V.) — Eine thalerförmige Medaille des Grafen Ladislaus von Haag.
Friedensburg (F.) — Studien zur Münzgeschichte Schlesiens im XVI. Jahrhundert. — I.
Buchenau (H.) — Münzen von Neu-Bruchhausen.
Mommsen (T.) — Goldbarren aus Sirmium.
Bibliografia. — Necrologia.
Resoconti delle sedute della Società Numismatica di Berlino (anno 1888).
Due tavole d’illustrazioni.
Archivio Storico Lombardo, 1889, fase. III: Frati L. Documenti per la storia del governo visconteo in Bologna nel secolo XIV (Vedi a pag. 530-31, 539-41, 559 e seguenti).
Atti del B. Istituto Veneto di Scienze e Lettere. Tomo VII, Serie VI, disp. nona, 1889: Papadopoli. Moneta Dalmatiæ.
Nuova Antologia. N. 22: Magliani. L’unione monetarla latina.
Archivio Storico per le Province Napoletane. Anno XIV (1889), Fasc. II. A pag. 196-98, notizie per la zecca di Napoli nel 1494. — Fasc. III-IV: Sambon A. G. Le monete del Ducato napoletano (con 2 tavole).
La Favilla (Perugia). Anno XI, Fasc. III e seg.: Casati G. Epigrafia della numismatica etrusca.
L’Esposizione Vaticana illustrata. Anno 1889, 2° Serie, N. 17: La grande medaglia d’oro offerta dal Sacro Collegio degli eminentissimi Cardinali (con ill.) Bollettino della Società Italiana di Elettricità. Anno III, N. 1-15 novembre 1889: La Medaglia sociale al Gabinetto Numismatico (di Brera).
Comptes rendus de l’Académie des inscriptions et belles lettres (di Parigi). Il Sig. Terrani de la Couperie, di Londra, dà comunicazione di una moneta bilingue a leggenda battro-chinese del primo secolo avanti l’era volgare.
Journal Asiatique. 1889, N. 3: Drouin E. La numismatique araméenne sous les Arsacides et en Mésopotamie.
Revue des Études juives. T. XVIII, N. 36 (1889): Fuerst. Sur les monnaies de Simon. — Graetz. Des prétendues monnaies de Siméon et de Bar-Koziba. — Reinach T. Réplique.
Académie de Vaucluse. Mémoires. Tome VII, 1888 (Avignone): Vallentin. Les doubles tournois et deniers frappés à Villeneuve-les-Avignon pendant le règne de Louis XIII.
Société des Antiquaires de l’Ouest. Bulletin. 1888, 2e trimestre: Richard A. Note sur une trouvaille des monnaies de 12° et 13° siècles faite à Gençay.
Société éduenne. Mémoires. Tome XVI (Autun, 1888): M. Prou. Catalogue des monnaies mérovingiennes d’Autun.
Annales Bourbonnaises. Luglio 1889: Perot Fr. Le monétaires mérovingiens de Saint-Pierre des-Etieux près Saint-Amand (Cher).
Revue de Saintonge et d’Aunis. Luglio 1889: Monnaies trouvées dans les remparts de Saintes.
Bulletin de la Société Sain-Jean. Ottobre 1888: La médaille de l’Art Chrétien.
Journal des Économistes. Luglio 1889: G. de Molinari. Le renouvellement de la convention monétaire de l’Union Latine.
L’Économiste français. 28 sett, 1839: Paul Lerot-Beaulieu. La situation de la République Argentine et la prime de l’or. Raffallovich A. Le Congrès monétaire international.
La Revue diplomatique. 22 sept. 1889: Raqueni P. Le Congrès monétaire.
Bulletin de statistique du Ministère des Finances. Luglio 1889: Le monnayage en Suisse, — La circulation monétaire en Perse. — Agosto: Statistique universelle des métaux précieux. La restauration de la monnaie dor en Angleterre. — Settembre: Production et monnoyage des métaux précieux dans les diverses parties du monde.
Journal de la Société de Statistique de Paris. 1889, N. 7: Fournier de Flaix. Le problème monétaire (fin.). La Philosophie de l’avenir. Agosto 1889: Monnaie.
Fédération histor. et archéologique de Belgique. 5-8 Août 1888: De Witte A. État actuel de la numismatique nervienne.
La Revue de Belgique. 15 agosto 1889: Frère-Orban. Nos affaires monétaires. — 15 settembre: Em. de Laveleye. Le bimétallisme international (Réponse à M. Frère-Orban).
Zeitschrift der ägyptische Sprache. 1889, II: Brugsch. Das alt-ägyptische Goldgewicht (Continuazione dello scritto: Die Losung der alt-ägyptischen Münzfrage).
Berliner philologische Wochenschrift. N. 40 (1889): Meister R. Der Münzwerth der kretischen λέβητες.
Illustrirte Zeitung (di Lipsia). N. 2416 (1889): Jean Nötzli. A. Böcklin’s Gottfried-Keller-Medaille (con ill.).
Zeitschrift des Vereins für taüringische Geschichte u. Alterthumskunde. Neue Folge, Bd. 6. Heft 3-4: Rud. von Höfken. Der Bracteatenfund zu Sulz (mit. Taf.).
Wissenschaftliche Beilage der “Leipziger Zeitung.” 1889, N. 94: A. Nagel. Das Münzwesen in der Mark Meissen und in den kurfürstlich sächsischen Landen bis zum dreissigjährigen Kriege.
Zeitschrift der histor. Gesellschaft für die Provinz Posen. Anno 5° Fasc. I: Max Kirmis. Einleitung in die polnische Münzkunde (continuazione).
Petermanne Mittheilungen aus Perthes’geographischer Anstalt. VIII (1889): Rohlfs. Geld in Afrika.
Der Eidgenosse di Lucerna). 1889, N. 17 a 19: Das Münzwesen in der Schweiz vor 1848 und die eidgen. Münzreform von 1848-1853.
The Academy. N. 907 (1889): Oman. Barclay Head’s Catalogue of the Coins of Corinth.
Le Brésil. 29 sett. 1889: Le rachat du papier-monnaie au Brésil.
Revue Sud-Américaine. 22 sett. 1889: Borja Castro. Les Monnaies brésiliennes.
Note
- ↑ Questo cenno ci era pervenuto da pochi giorni, quando giunse improvvisa la triste notizia della morte di Bartolomeo Cecchetti.
(N. d. R.)
- ↑ È da sperare che la Imp. Accademia di Berlino, la quale ci ha liberato una buona volta dagli errori del dilettantismo epigrafico col Corpus inscriptionum, vorrà por mano a liberarci altresì dai non meno gravi errori del dilettantismo numismatico col promessoci Corpus nummorum.
- ↑ La pubblicazione è incominciata nel 1887 o si trova nei fascicoli di maggio, luglio, agosto, ottobre 1887, febbraio, aprile, luglio, agosto, novembre 1888, febbraio, marzo, e aprile 1889.
- ↑ La Direzione della Rivista Italiana di Numismatica ringrazia l'onorevole Redazione della Numismatische Zeitschrift per le cortesi parole che si è compiaciuta di dedicarle.