Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/139

122 cronaca

non immuni da errori già pubblicate; e vi cita, doge per doge, le fonti autentiche che lo sovvennero all’uopo. Più che paziente e solerte si manifesta a chiunque questa sua aggiunta finale, non sempre agevole per disaccordo nei documenti, dovuti certo ad eccezionali emergenze, a riguardi di situazione ed a cause straordinarie.

La è invero una coscienziosa e preziosa monografia.




The Bodleian Library in 1882-7. - A Report from the Librarian, published by permission of the Curators. Oxford, December 1888.


Questo rapporto è il primo di una serie che l’attuale Bibliotecario della Bodleiana, Sig. Edoardo B. Nicholson (assunto nel 1882), si propone di pubblicare poi annualmente onde dare notizia dell’andamento della Biblioteca.

Certo questa non è la sede opportuna per occuparci di quanto l’accurato rapporto del Sig. Nicholson riferisce riguardo alla storia, agli ampliamenti e all’organizzazione dell’importantissima Biblioteca, la quale oggi conta poco meno che mezzo milione di volumi ed è ricchissima di manoscritti. Ma può prender posto qui un cenno sull’annesso Gabinetto Numismatico, il quale per quanto importante, figurando come primo — almeno per numero — in Inghilterra dopo il Museo Britannico, è però pressochè sconosciuto da noi.

Il Gabinetto Numismatico annesso alla Bodleiana ebbe umili origini, come quasi sempre avviene; ma poi venne man mano accrescendosi per doni privati, — ometteremo qui la lunga lista dei donatori, come di poco interesse per noi — finchè al giorno d’oggi le diverse serie numismatiche raggiungono la cospicua cifra di circa 50,000 pezzi; nel qual numero però si deve ritenere compresa una enorme massa di duplicati, per essere questo Gabinetto l’aggregato di molte collezioni più meno importanti. — Il primo catalogo stampato data dal 1750; ma naturalmente la Collezione aveva allora una ben piccola importanza. Passò poi oltre un secolo prima che si pensasse a farne un secondo, gravi difficoltà essendo poste a tale impresa dai troppo stretti regolamenti, i quali vietano assolutamente che nella sala del medagliere possa entrare alcuna persona — fosse pure il direttore