Rime (Gianni)/Ballate/Io sono Amor che per mia libertate
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VIII.
Io sono Amor che per mia libertate
venuto sono a voi, donna piacente,
ch’al mio leal servente
sue gravi pene deggiate lenare.
5Madonna e’ non mi manda questo è certo
ma, io veggendo ’l suo forte penare
e l’angosciar che ’l tiene in malenanza,
mi mossi con pietanza a voi piangendo:
chè sempre tene lo viso coverto
10e gli occhi suoi non finan di plorare
e lamentar di sua debol possanza,
merzede a la su’ amanza e a me cherendo.
Per voi non mora, però ch’io lo difendo:
mostrate in ver di lui vostra allegranza
15si ch’aggia beninanza;
merzè, se ’l fate, ancor potria campare.
— Non si convene a me gentil segnore
a tal messaggio far mala accoglienza,
vostra presenza vo’ guiderdonare
20siccome suole usar buona ragione.
Veniste a me con sì libero core
di vostro servo avendo cordoglienza:
gran conoscenza lo vi fece fare;
ond’io vo’ dare al suo mal guarigione:
25portatogli lo cor ch’avea in prigione,
e da mia parte gli date allegranza
che stea fermo a sua ’manza,
di buono amore puro da laudare.
— Mille merzè, gentil donna cortese
30del buon risponso e del parlar piacente,
che ’nteramente m’avete appagato
ed addoblato mia domandagione,
sì che ’n ver voi non posso usar riprese:
chè mai non trovai donna si valente
35che suo servente abbia si meritato,
ch’è suscitato da morte e prigione.
Donne e donzelle, ch’amate ragione,
or ecco donna di gran valentia,
che per sua cortesia
40vuole suo servo sì guiderdonare.
Edita dal Fiacchi, di sul codice Pucci, e poscia riprodotta dal Valeriani e dal Nannucci. Secondo la lezione dei codd. Vat. 3214 e Chig. l. viii, 305, la ristampò il Tropea nel suo citato Saggio etc. Resta inoltre nei codici Ashb. 479; Riccard. 2846: Laur. xc. inf. 37; Vatic. 3213; Parig. 554; Palat. 204; Magl. vii. 8, 1208 e Trivulz. 36. Varianti:
1. M. 1. suo lib.; C. eo; 2. C. V. piangente; A. piagente; L. ad voi; 3. C. f. grave; P. 1. levare; V. allenare; R. alleggiare; 5. f. e questo è certo; 6. M. 1. el suo; L. P. 1. greve pen.; 7. M. 1. angosciare; 8. A. L. a voi piangendo; R. manca a voi piangendo, o venendo; 9. f. suo viso; 10. M. 1. finono; V. oki; C. elgli occhi; 12. A. merzé della sua amanza | et me cherendo, scritti come due versi distinti; C. V. e me cherendo; 14. A. mostrate ver di lui; R. nostra allegranza; C. V. f. n. poria campare; 18. M. 1. tale accoglienza; 21. V. ad me; L. di vostro amico; R. cordoglianza; V. condoglienza; C. manca: servo; 23. A. portatogli; 27. A. ferma sua manza; 28. C. buono amor; 30. C. parlar piangete; V. rposo, sciolto dal Pelaez (Rime antiche italiane, secondo il testo del Vat. 8214) per: responso; 31. M. 1. mie dom.; 34. f. n. t. che; 38. C. L. de or ecco; A. or ecco, ma manca la parola donna; V. de ecko; valenza; 40. M. 1. se; A. vuole il suo servo.
[Ballata grande; ripresa e tre stanze.
Ripresa: ABbA.
Stanza: ABCDABCDDEeX.
Manca della replicazione].