Rime (Gianni)/Ballate/Amor, io non son degno ricordare

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Lapo Gianni - Rime (1895)
Ballate - Amor, io non son degno ricordare
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IX.


     Amore, io non son degno ricordare
tua nobiltate e tuo conoscimento;
però chiero perdon, se fallimento
fosse di me, vogliendoti laudare.
     5Io laudo Amor, di me a voi, amanti,
che m'ha sor tutti quanti meritato
e ’n su la rota locato vermente;
chè là ond’ i’sole’ aver tormenti e pianti
aggio si bon sembianti d’ogni lato,
10che salutato son bonairemente.

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Grazie, merzede a tal signor valente
che m’ha si alteramente sormontato
e sublimato in su quel giro tondo
che ’n esto mondo non mi credo pare.
     15Unqua non credo par giammai trovare
se ’n tale stato mi mantene Amore,
dando valore a la mia innamoranza.
Or mi venite, amanti, a compagnare
e qual di voi avesse al cor dolore
20impetrerò ad Amor per lui allegranza;
chè egli è segnor di tanta beninanza,
che qual amante a lui vuol star fedele,
s’avesse il cor crudele,
si vole inver di lui umiliare.
     25Vedete, amanti com’egli è umile
e di gentile e d’alter baronaggio
ed ha ’l cor saggio in fina conoscenza!
Chè me veggendo si venuto a vile,
si mosse il signorile com’ messaggio,
30fè riparaggio a la mia cordoglienza
e racquistò ’l mio cor ch’era in perdenza,

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da quella che m’avea tanto sdegnato:
poi che ’l gliel’ ebbe dato,
34m’ha poi sempre degnato salutare.


Edita dal Fiacchi di sul cod. Pucci, e poscia riprodotta dal Valeriani e dal Nannucci: più tardi la stampò il Tropea, secondo la lezione dei codd. Vatic. 3214 e Chig. l. viii, 305. Resta ancora nei codd. Riccard. 2846; Ashb. 479; Magl.vii. 7, 1208 e Trivul. 36. Varianti:

1. R. nobiltà; T. nobilitate; 2. V. C. conoscimento; 3. V. kero; C. perdono; 5. v. f. eo; 6. R. veramente ; 8. V. ond io sol aueua auer; f. n. che la ’nd' ìo; 10. V. kessalutato.... bonairamente; 11. f. n. grazie e m.; 12. R. f. che m' ha sì altamente sormontato; in R. ha la nota marginale: era in quel del P.; 13. f. sublimato su quel; 14. V. kennesto; f. questo; 16. f. sentisse al cor dolore; 18. C. compangiare; f. n. accompagnare; 22. C. qual amante uuole allui star fedele; 23. allui; 25. R. M. come gli è umile; 26. V. altero barnaggio; f. altero baronaggio; 28. R. venuto si a vile; 29. V. kome messaggio; 30. V. fe riparaggio, manca in questo codice; 32. V. da quella ka; f. di quella; 33. n. poi che ’l gli ebbi dato; V. poi k egli ebbe donato; f. poi chel gli ebbe donato, con la nota: Questo verso [p. 28 modifica]presenta alquanto d’oscurità. Forse potrebbe interpretarsi così: Poi ch’ella gli ebbe dato o restituito il core; 31. V. salutarme, con evidentissimo errore.

[Ballata grande: ripresa e tre stanze. Costruzione metrica simile alla quarta ballata. Manca la replicazione].