Regno di Sardegna - Circolare 16 marzo 1821 (Segreteria di Stato per gli Affari Interni)

Regno di Sardegna

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REGIA SEGRETERIA
DI STATO

PER GLI AFFARI INTERNI


CIRCOLARE
agli Arcivescovi e Vescovi

Torino, il 16 di marzo 1821.



Illustrissimo, e Reverendissimo Signore,



Un felice avvenimento ha cangiata la faccia del Regno. La Costituzione Spagnuola divenuta Legge fondamentale della Monarchia per solenne proclamazione fattane da Sua Altezza Serenissima il Principe Reggente Carlo Alberto di Savoja, Principe di Carignano, ha colmato gli ardenti voti de’ Cittadini caldi dell’amore della Patria, e ne promette ogni maniera di felicità. Io non credo che faccia mestieri d’indicare partitamente a Vossignoria Illustrissima, e Reverendissima i beni, che da questa Costituzione ne deriveranno a ciascun Cittadino in particolare, ed in generale allo Stato. Basterà per ora, che io gli accenni la Santa nostra Religione Cattolica, Apostolica, e Romana essere espressamente, ed altamente protetta; il che è mallevadore della purezza dei principii, su cui la Costituzione è fondata.

Possa questo dono di un Principe generoso produrre tutti quei beni, che così ardentemente sono dall’intiera Nazione desiderati! Possa essere questa l’epoca della vera nostra politica rigenerazione! Per giungere però a questo scopo vuolsi prender principio dall’invocare l’ajuto del Cielo, e dal diffondere nel popolo lo spirito di tranquillità e di pace; l’oblivione de’ mali passati, e di ogni privato rancore; null’altro potendo salvare la Nazione tanto da una straniera aggressione, quanto dall’intestine discordie, fuorchè la stretta unione di tutti i Cittadini, e la ferma, e costante loro devozione al Sovrano.

Io incarico pertanto, e prego la Signoria Vostra Illustrissima, e Reverendissima di emanare una lettera pastorale adattata alle circostanze, e di ordinare che in tutta la sua Diocesi si rendano pubbliche azioni di grazie all’Altissimo per un sì fortunato avvenimento, e s’innalzino preghiere per la prosperità del Regno di Sua Maestà il Re Carlo Felice, della Sua Real Consorte, e di Sua Altezza Serenissima il Principe Reggente.

Ella farà altresì che i Parroci annunzino al Popolo i principii, e lo spirito del nuovo Governo, e gli rappresentino i doveri, che gli incumbono più particolarmente nelle presenti circostanze.

Ho l’onore di protestarmi con distintissimo ossequio

Di Vossignoria Illustrissima, e Reverendissima

Dev.mo Obb.mo Serv.re
Dal Pozzo.

A Monsignor Vescovo

di