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Torino, il 16 di marzo 1821.
Illustrissimo, e Reverendissimo Signore,
Possa questo dono di un Principe generoso produrre tutti quei beni, che così ardentemente sono dall’intiera Nazione desiderati! Possa essere questa l’epoca della vera nostra politica rigenerazione! Per giungere però a questo scopo vuolsi prender principio dall’invocare l’ajuto del Cielo, e dal diffondere nel popolo lo spirito di tranquillità e di pace; l’oblivione de’ mali passati, e di ogni privato rancore; null’altro potendo salvare la Nazione tanto da una straniera aggressione, quanto dall’intestine discordie, fuorchè la stretta unione di tutti i Cittadini, e la ferma, e costante loro devozione al Sovrano. Io incarico pertanto, e prego la Signoria Vostra Illustrissima, e Reverendissima di emanare una lettera pastorale adattata alle circostanze, e di ordinare che in tutta la sua Diocesi si rendano pubbliche azioni di grazie all’Altissimo per un sì fortunato avvenimento, e s’innalzino preghiere per la prosperità del Regno di Sua Maestà il Re Carlo Felice, della Sua Real Consorte, e di Sua Altezza Serenissima il Principe Reggente. Ella farà altresì che i Parroci annunzino al Popolo i principii, e lo spirito del nuovo Governo, e gli rappresentino i doveri, che gli incumbono più particolarmente nelle presenti circostanze. Ho l’onore di protestarmi con distintissimo ossequio Di Vossignoria Illustrissima, e Reverendissima
Dev.mo Obb.mo Serv.re | |
A Monsignor Vescovo
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