Primi poemetti/L'immortalità
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | La grande aspirazione | Il libro | ► |
L’IMMORTALITÀ
Poeta Omar, pupilla solitaria
che vede e splende, che contempla e crea,
3diceva avanti il Mausoleo di Caria:
“Non mescerai la polvere all’idea!
Misero te, cui nella rupe piace
6scoprir la bianca faretrata dea!
e te che il fosco eroe dalla fornace
susciti vivo sopra il suo cavallo
9che ringhia! Il tempo che cammina e tace,
rode il tuo marmo, lima il tuo metallo.
Tra mille, tra duemila anni, tra poco,
l’eroe sarà nella volante arena,
13sarà la dea ne’ grappoli di fuoco!
Misero! Ma quest’opera serena,
fatta d’anima pura e di parole,
16beltà dal tempo e dalla morte ha lena:
vive la vita lucida del sole„
“Dunque morrà!„ rispose Abdul, quïeta
pupilla, su cui getta ombre il fulgore
20del cielo immenso: “il sol morrà, poeta!
Quando? Tu conta i bàttiti al tuo cuore:
secoli sono i palpiti del sole;
23ma sono, istanti e secoli, a chi muore,
o poeta, una cosa e due parole!„
Disse. E al poeta il breve inno non piacque
mai più. Godè del cielo egli e del suolo,
27di brevi rose e brevi trilli; e tacque.
Moriva; e disse, mentre un usignolo
cantava ancora ne’ verzieri suoi:
30“Giova ciò solo che non muore, e solo
per noi non muore, ciò che muor con noi„