Poeti minori del Settecento/Indice dei capoversi (volume II)
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INDICE DEI CAPOVERSI
Angelo Mazza.
Apre il ballo e s’atteggia: ecco riceve pag. loi
Degli affetti armonia seco divida» 98
Dentr’uno, quasi mar che non ha sponda,» 100
Di pensiero in pensier la mente suole» 106
Donne che in su le vostre orme tornate» 108
Dopo le tante vigilate e sparte» 104
Dunque io, cantor di vergini» 72
E chiuso è l’orto e suggellato è il fonte» 109
Eccomi a Plato, ampia sorgente ond’io» 17
È di Venere il tempio o de le fate» 102
E dorme il sonno a quel de’ numi eguale» ivi
Fuoco mettea da l’ale e dal sembiante» no
Giá il «si» focoso e timido» 64
I bei messaggi, cui l’immagin suole .... ....» 106
Innamorata del miglior desio» 107
Io questo a te consacro inno festoso» 7
Ne la mente mi siede e al cor mi suona» no
Non è di mente achea» 39
Non tacque ancor la sacra aura giudea» 97
O casto e sacro talamo» 69
O del piú limpid’etere» 46
O graziosa e placida» 31
Oh, nei bei giorni della eulta Atene pag. 98
Onor di Pisa, Ferenico, e vanto» m
Or che le mura cittadine avvampano» 83
O sonoro ondeggiar d’aere, che vuoi?» 100
Pieno d’attiche idee, d’italo ingegno» 99
Poiché natura di sue tempre impressa» 103
Pria che t’accosti alle romite soglie» 105
Quale a civil concordia» 76
Quale ignoto mi porta impeto e dove?» 99
Quando, giá spenta a me l’aura diurna,» 107
Quando il giovin Pelleo portò su Tebe» iii
Quand’io ricorro col pensier le andate» loi
Quasi limpido umor che si digrada» 108
Quella che in aspro tuon contra il pelleo» 104
Scendete, olimpiche muse, e cantate» 59
Se buon lavor di cetera» 36
Se degli dèi ne l’are» 42
Sei tu, t’appressi, sessagesim’anno» 113
Somiglianza d’affetti e lunga prova» 112
Son io forse poeta? oppur m’inganno» 3
Sorrisi all’altro or è due lustri e fronte» 113
Te colser le infallibili saette» 105
Tempo verrá che ’l gaudio d’oggi e ’l canto» 112
Tu ancor nome non eri, ed ella in giro» 103
Tu che scolori, al tuo apparir, le stelle» 109
Tutto l’orbe è armonia, l’olimpo è cetra» 97
Carlo Castone Rezzonico della Torre.
Ami doman chi libero» 157
Chi è colui che la rugosa fronte» 180
E qual nuovo mi s’apre arduo sentiero» 130
Musa, le spiagge artoe» 169
O candido censor di quante vergo -> 117
O d’animosi numeri» 173
O del massimo Lario antica donna» 144
S’è ver che gli usi e le solerti cure» 161
Sotto la falce caddero» 164
Clemente Bondi
Corri, ma presto riedi al caro viso pag. 220
Deh ! volga il cielo a lieto augurio il nero» 240
Dono amico del ciel, mia cetra d’oro» 245
Egle, ah! di’, per pietá, che è quel ch’io sento» 218
Era la notte ornai giunta a quell’ora» ivi
Gozzi, mi sproni invano» 228
Mai disperar non debbono» 250
No il posseder, ma lo sperare alletta» 220
Non io del vago Ulisse il corso ondoso» 189
O d’Anglia nata su l’estreme rive» 219
O de’ verdi anni miei» 222
Oh, gran palagi d’allegrezze privi» 196
O tu, del giorno condottier celeste» 208
O tu, memoria, che i passati eventi» 221
Quel povero che langue» 250
Ricca di pregi, dal materno nido» 219
Sovra piccolo legno il Po fendea» 217
— Su via! — mi disse Alcon — dai molli versi * 231
Salomone Fiorentino
Destati dal profondo ove ti stai» 253
D’ogni dolor piú crudelmente acerba» 263
In mezzo a un’armonia che non s’accheta» 270
O, dell’estinta sposa anima viva» 260
Oh, insaziabil vorator degli anni» 267
Perché, non tócche, mormoran le corde» 256
Francesco Cassoli
Benché al molto pregar sorda pur anco pag. 305
Benché non abbia Ersiglia» 297
Dea che in volar per l’etere» 277
Di Sirio al dardeggiar la terra stanca» 288
Felice l’uom che, a sé bastando e sciolto» 281
Nel mio campestre tetto» 302
Non l’aureo suol che altero» 285
O letticiuol, ristoro» 290
Sculti bronzi ed aurei titoli» 293
Tanto, cred’io, nel riedere» 299
Lorenzo Mascheroni
Nel terren siculo, non lungi dall’ultima punta» 328
Perché con voci di soavi carmi» 311