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Odi varie - Per altro predicatore molto attempato e cieco

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Luigi Carrer - Poesie (XIX secolo)
Odi varie - Per altro predicatore molto attempato e cieco
Odi varie - Per un predicatore Odi varie - A Vincenzo Bellini
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PER ALTRO PREDICATORE

MOLTO ATTEMPATO E CIECO.

Come, fidato al segno
     Delle piovute stille,
     Del madianita indegno
     Le attonite pupille
     Colle trecento fiaccole
     6Ierubaal colpì;

E col clangor perenne
     Delle trecento tube
     Tale un rimbombo ottenne,
     Qual di squarciata nube,
     Che il congiurato esercito
     12Di bianca morte empì;

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Tu coll’ardente raggio
     Delle dottrine, e il suono
     Di quel divin linguaggio,
     Che affida di perdono
     I cor pentiti, e stimola
     18I renitenti cor,

Di Satana le arcane
     Frodi e l’ardir scompigli,
     Cedon le voglie insane,
     Tacciono i rei consigli,
     E spira in tutte l’anime
     24Un alito d’amor.

E qual dubbio all’impresa
     Ti fean la stanca etade
     E la pupilla offesa,
     Anch’ei le ostili spade
     Temer mostrò l’Efrátide,
     30Modesto in sua virtù.

Come sarà ch’io guidi
     Le schiere al dubbio evento,
     Che tante in guerra io sfidi
     Sparse bandiere al vento,
     Io nome oscuro, io l’ultimo
     36Pur della mia tribù?

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Fu Dio con lui; quel Dio
     Che ai labbri tuoi consente
     Di latte e mele un rio,
     Che poi si fa torrente,
     Strazio di ponti e d’argini
     42Posti a ritegno invan.

Deh! a lungo il santo duri
     Terror di quegli accenti
     E in belle opre maturi;
     Tal che sull’arco allenti,
     Presto a scoccar le folgori,
     48Dio la sdegnata man.

Fra spessi nembi e cupi
     Teso il grand’arco appare,
     Treman l’eccelse rupi,
     Manda lamenti il mare,
     E l’uom, sol egli, immobile
     54In sua nequizia sta.

Dall’indiche contrade
     Move una furia intanto,
     Che l’egre salme invade,
     E lunga orma di pianto
     Segna col piè mortifero
     60Per ville e per città.

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Frena, gran Dio, la forte
     Destra e gli error perdona;
     Nei regni della morte
     Inno per te non suona,
     or incensi accetta e i cantici
     66Di chi t’è ancor fedel.

Non tutta ancor degli empî
     Venne in poter la terra,
     Sonvi delubri e tempî
     E gente cbe s’atterra,
     E quando il tuon rimormora
     72Leva le palme al ciel.