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Le spose in freddi talami
     Requie trovar non ponno,
     Più reo della vigilia
     È delle madri il sonno,
     Ogni magione ha un feretro,
     18Ogni anima un sospir.

È ver che un Dio pacifico
     Ne chiama a mutui amplessi,
     Che dell’ulivo spuntano
     Le foglie tra i cipressi,
     Cui d’orbe nuore e vergini
     24Le lagrime nutrir;

Ma che? si tosto l’anima,
     Ad altri suoni avvezza,
     La pura di que’ numeri
     Celestïal dolcezza
     Gustar potrà, che un genio,
     30Bellini, a te spirò?

Si, che il potrà più l’arida
     Gleba cui Sirio adugge,
     Le mattutine lagrime
     Cupidamente sugge;
     Più vivo il sol rifolgora
     36Fra i nembi che fugò.