Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/940

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[p. 282 modifica] in altri pensieri contro coloro che considerano l’incivilimento come perfezionamento e quindi sostengono la perfettibilità dell’uomo. Il quale incivilimento apparisce e dalla ragione e dal fatto che non si poteva conseguire e molto meno perfezionare senza l’invenzione della scrittura per cifre; invenzione astrusissma e mirabile a chi un momento la consideri, e della quale gli uomini hanno dovuto mancare, non già casualmente, ma necessariamente per lunghissima serie di secoli, com’è accaduto. Torno dunque a domandare se è verisimile che la natura, alla perfezione di un essere privilegiato fra tutti, abbia supposto e ordinato un tal mezzo ec. ec. Lo stesso dico del perfezionamento di una lingua, cosa anch’essa difficilissima e tardissima a conseguirsi, e intendo ora non quello che riguarda la bellezza, ma la semplice utilità di una lingua. Lo stesso altresí della stampa inventata quattro soli secoli fa non intieri ec. ec. Vedi p. 955, capoverso 1 e il mio pensiero circa la diversità degli alfabeti naturali.


     Altro è la perfettibilità della società, altro quella dell’uomo ec. ec. ec. (12-13 aprile 1821). [p. 283 modifica]


*    Quello che ho detto in parecchi pensieri della compassione che eccita la debolezza si deve considerare massimamente in quelli che sono forti e che sentono in quel momento la loro forza e ne’ quali questo sentimento contrasta coll’aspetto della debolezza o impotenza di quel tale oggetto amabile e compassionevole; amabilità che in