Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/921

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[p. 267 modifica] loro la facoltà di cangiare e di avanzare piú che tanto la loro condizione, viene a togliere in gran parte la collisione dei poteri e le discordie interne, viene a conservare l’equilibrio, a mantenere lo stato primitivo della repubblica (che dev’essere il principale scopo degli istituti politici), a perpetuare l’ordine stabilito ec. ec.

Vero è però, anzi troppo vero, che in questa costituzione io dubito che si possano trovare i grandi vantaggi della libertà. Si troverà la quiete, e la detta costituzione sarà adattata ad un popolo che per qualunque cagione sia capace di contentarsi di questo vantaggio e contenere i suoi desiderii dentro i limiti del tranquillo e libero ben essere e ben vivere, senza [p. 268 modifica]curarsi del meglio che in verità è sempre nemico del bene. Ma l’entusiasmo, la vita, le virtú splendide dei popoli liberi non pare che si possano compatire con questa costituzione. Tolte le due molle dell’ambizione e della cupidigia, vale a dire dell’interesse proprio, tolta quasi la molla della speranza, almeno della grande speranza, deve seguirne l’inattività e il poco valore in tutto il significato di questa parola, la poca forza nazionale ec. L’interesse proprio non essendo legato con quello della patria, o per lo meno, con quello del di lei avanzamento, giacché questo avanzamento non sarebbe