Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/920

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[p. 266 modifica] gl’indiani quanto alla distinzione in caste e al divieto di passare dall’una all’altra o per [p. 267 modifica]matrimonii o comunque;1 questa costituzione che sussiste, credo, in parte anche nella Cina, dove il figlio è obbligato ad esercitare la professione del padre, e dove i ranghi sono con molta precisione distinti; questa costituzione, di cui, se ben ricordo, si trova qualche traccia fra gli antichi persiani nel primo o ne’ primi libri della Ciropedia; questa costituzione, di cui si trova pure qualche indizio nel popolo ebreo, dove una sola tribú era destinata esclusivamente al sacerdozio; questa costituzione, che pare che in tutto o in parte fosse comune, fino dagli antichissimi tempi, ai popoli dell’Asia, e si vede, se non erro, anche oggidí, in alcune nazioni delle coste dell’Affrica; questa costituzione, di cui forse si potrebbero trovare molte somiglianze anche nelle altre conosciute e massime nelle piú antiche, come nell’antica costituzione di Roma ec; questa costituzione, dico, è forse la migliore, forse l’unica capace di conservare, quanto è possibile, la libertà senza l’uguaglianza.

Perocchè, ponendo un freno e un limite all’ambizione e alla cupidigia degl’individui, e togliendo

Note

  1. Vedi The Monthly Repertory of english literature, Paris, June 1811, n. 51, vol. XIII, pag. 317, 325, 326.