Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/864

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[p. 227 modifica] francese sí da quello dell’odierna italiana. La quale quando anche non fosse barbara per le parole, modi ec., è barbara pel geometrico, sterile, secco, esatto dell’andamento e del carattere. Barbara per questo, tanto assolutamente, quanto relativamente all’essere del tutto straniera e francese, e diversa dall’indole della nostra lingua; ben altra cosa che lo straniero de’ vocaboli o frasi, le quali ancorché straniere non sono essenzialmente inammissibili né cagione assoluta di barbarie; bensí l’indole straniera in qualunque lingua è sostanzialmente barbara e la vera cagione della barbarie di una lingua, che non può non esser barbara, quando si allontana, non dalle frasi o parole, ma dal carattere e dall’indole sua. E tanto piú barbaro è l’odierno italiano scritto, quanto il sapore italiano di certi vocaboli [p. 228 modifica]e modi per lo piú ricercati ed antichi e la cui italianità risalta e dà negli occhi; contrasta colla innazionalità ed anche coll’assoluta differenza del carattere totale della scrittura (24 marzo 1821).