Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/865
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* Lodo che si distornino gl’italiani dal cieco amore e imitazione delle cose straniere, e molto piú che si richiamino e invitino a servirsi e a considerare le proprie; lodo che si procuri ridestare in loro quello spirito nazionale, senza cui non v’é stata mai grandezza a questo mondo, non solo grandezza nazionale, ma appena grandezza individuale; ma non posso lodare che le nostre cose presenti e, parlando di studi, la nostra presente letteratura, la massima parte de’ nostri scrittori, ec. ec., si celebrino, si esaltino tutto giorno quasi superiori a tutti i sommi stranieri, quando sono inferiori agli ultimi che ci si propongano per modelli; e che alla fine quasi ci s’inculchi di seguire quella strada in cui ci troviamo. Se noi dobbiamo risvegliarci una volta e riprendere lo spirito di nazione, il primo nostro moto dev’essere non la superbia né la stima delle nostre cose presenti, ma la vergogna. E questa ci deve spronare a cangiare strada del tutto e rinnovellare ogni cosa. Senza ciò non faremo