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[p. 98 modifica] non si fonda, non è sufficiente all’uomo, se non in forza dell’energia, dell’immaginazione, delle facoltà insomma e della vita interna.


     Tutto l’opposto accade nei settentrionali, bisognosi di attività e di movimento e di novità e varietà esterna, se vogliono vivere, giacché non hanno altra [p. 99 modifica]vita, mancando dell’interna. E per ciò in apparenza molto piú attivi degli altri popoli, ma in realtà, e se vince la naturale tendenza ed indole, torpidissimi.


     Gli orientali si possono, cred’io, mettere insieme coi meridionali in questo punto (7 febbraio 1821).


*    Lo scopo dei governi, siccome quello dell’uomo, è la felicità dei governati. Forse che la felicità e la diuturnità della vita, sono la stessa cosa? Hanno sempre che dire delle turbolenze e pericoli degli antichi stati, e pretendono che costassero all’umanità molto piú sangue e molte piú vite, che non costano i governi ordinati e regolari e monarchici, ancorché guerrieri, ancorché tirannici. Sia pure; che ora non voglio contrastarlo.