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[p. 97 modifica] loro interno, nel loro individuo. Anzi questa proprietà pregiudica bene spesso all’attività esterna, e per una soprabbondanza di vita interiore rende il mezzogiorno rêveur, indolente, insouciant (quantunque, offerta l’occasione, l’attività del corpo, ch’è l’effetto dell’entusiasmo e dell’immaginazione, o che allora è forte e viva, quando proviene da questi principii, prorompe vivamente; eccetto se l’assuefazione non ha di troppo intorpiditi certi popoli, come [p. 98 modifica]l’italiano). Ailleurs, c’est la vie qui, telle qu’elle est, ne suffit pas aux facultés de l’âme; ici, (parla dei contorni di Napoli) ce sont les facultés de l’âme qui ne suffisent pas à la vie, et la surabondance des sensations inspire une rêveuse indolence dont on se rend à peine compte en l’éprouvant. (Staël, Corinne l. II. ch. 1, Paris 1812. 5me édit, t. II, p. 176). Cosí infatti vediamo accaduto negl’italiani terribili anticamente ed anche modernamente nella guerra e oziosissimi e negligentissimi e nulla curanti di novità e di movimento nella pace. Cosí negli