Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/448
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 447 | 449 | ► |
nello stato naturale; vale a dire, anche nello stato naturale l’uomo (e cosí né piú né meno il bruto) è conseguente e si determina a credere quello che gli par vero, per via di perfetto raziocinio; e si determina ad abbracciare o fuggire quello che crede veramente buono o cattivo per lui, rispetto alla sua natura generale e individuale e alle sue circostanze di quel tal momento in cui si determina.
Del resto, come l’indifferenza assoluta, ossia la mancanza di ogni determinazione dell’intelletto, cioè di ogni credenza, sarebbe mortifera per l’animale libero e dipendente dalla sua propria determinazione, cosí anche appresso a poco il dubbio, ch’é quasi tutt’uno col detto stato. Cosí anche sarà cattiva e dannosa la difficoltà o lentezza al determinarsi (riferite a questo capo l’angoscia e il tormento dell’irresoluzione); e quindi lo stato dell’uomo sarà tanto piú felice, quanto egli avrà maggior facilità e prontezza a determinarsi a credere (dal che poi segue l’operare); cioè a tirare una conseguenza da un tal dato; e con quanto maggior forza, ossia certezza, egli si determinerà al credere (s’intende già che la credenza sia buona per lui, perché la supposizione contraria