<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/4396&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200109102840</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/4396&oldid=-20200109102840
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 4396 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 333modifica] ionica), prevalevano nella memoria; ed essendo poveri, ne sostentavano la vita con andar cantando i poemi d’Omero per le città della Grecia; de’ quali essi eran’autori; perch’erano parte di que’ popoli, che vi avevano composte le loro Istorie; «(p. 404)» che quest’Omero sia egli stato un’Idea, ovvero un Carattere Eroico d’uomini greci, [p. 334modifica]in quanto essi narravano cantando le loro storie; «(p. 403)» l’Omero Autor dell’Iliade avere di molt’età preceduto l’Omero Autore dell’Odissea; «(p. 405)» che quello fu dell’Oriente di Grecia verso Settentrione, che cantò la Guerra Trojana fatta nel suo paese: e che questo fu dell’Occidente di Grecia verso mezzodí, che canta Ulisse, ch’aveva in quella parte il suo Regno; (p. 405) e, dicendo l’autor περὶ ὕψους che Omero compose giovane l’Iliade e vecchio l’Odissea, «che Omero compose giovine l’Iliade, quando era giovinetta la Grecia; e ’n conseguenza ardente di sublimi passioni, come d’orgoglio, di collera, di vendetta; le quali passioni non soffrono dissimulazione ed amano generosità; onde ammirò Achille Eroe della Forza; ma vecchio compose poi l’Odissea, quando la Grecia aveva alquanto raffreddato gli animi con la riflessione: la qual’è madre dell’accortezza; onde ammirò Ulisse Eroe della Sapienza. Talché a’ tempi d’Omero giovine a’ popoli della Grecia piacquero la crudezza, la villania, la ferocia, la fierezza, l’atrocità: a’ tempi d’Omero vecchio già gli dilettavano i lussi d’Alcinoo, le delizie di Calipso, i piaceri di Circe, i canti delle Sirene, i passatempi de’ Proci, e di, nonché tentare, assediar’e combattere le caste Penelopi,