Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4222

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[p. 154 modifica] Sollertiam et acrimoniam Isidorus dixit esse imaginationem non facile mobilem, neque ingenium facile opiniones comminiscens, neque solam, ut aliquis putarit, intelligentiam volubilem et gignentem veritatem. Neque enim has esse caussas, sed ad intelligendum caussae servire: divinum vero esse instinctum, sedate aperientem et repurgantem animae oculos, et intelligibili lumine illustrantem, ad verum falsumque et videndum et cognoscendum. Bonam constitutionem ipse appellavit, nullumque sine ea esse emolumentum, neque oculorum sanorum commodum sine coelesti lumine asseveravit. - Del resto, ho detto che questi principii erano comuni e dominanti in quei secoli; ma Damascio ha ragion di dire, ὲξαίρετον δ’ ἦν αὐτῷ ec. e di fare Isidoro singolare dagli altri, perché pochi filosofi anteriori o contemporanei (e cosí posteriori) avevano osato cosí sfacciatamente ripudiar la ragione, o sottometterla al sentimento, all’entusiasmo, all’ispirazione; disprezzare il senso universale per esaltar l’individuale; deprimere e condannare Aristotele, appunto perché seguace τοῦ ἀναγκαίου cioè dei metodi esatti di conoscere il vero, di ragionare, di convincere, per principii incontrastabili, conseguenze necessariamente dedotte; ed anteporgli Platone, Pitagora ec., perché non ragionatori, perché πιστεύοντας al libero sentimento e all’immaginario, che Isidoro chiama divino ec. (Bologna, 17 ottobre 1826).


*    Alla p. 4217. Lo stesso Demetrio ha nondimeno una bella osservazione, sect. 197. ‘Εναγώνιος (apta contentionibus. [p. 155 modifica]Gale). μὲν οὖν ἴσως μᾶλλον ἡ διαλελυμένη λέξις (la dicitura senza congiunzioni, σύνδεσμοι)· ἡ δἂ αὐτὴ καὶ ὑποκριτικὴ (histrionica. Gale) καλεῖται. κινεῖ γὰρ ὑπόκρισιν ἡ λύσις. γραφικὴ (idonea scriptionibus. Gale) δὲ λέξις ἡ εὐανάγνωστως· (quae facile legi potest.) αὕτη δέ ἐστιν ἡ συνηρτημένη καὶ οἶον ἠσφαλισμένη (connexa et tanquam munita) τοῖς συνδέσμοις. διὰ τοῦτο δὲ καὶ Μένανδρον ὑποκρίνονται (in Menandro actorum opera utuntur), λελυμένον ἐν τοῖς πλείστοις. Φιλἡμονα δὲ ἀναγινώσκουσιν. Veramente ci sono alcuni scrittori, libri, o passi, che leggendoli, massime ad alta voce, pare che chiamino il gesto, e ci vuol tutta la forza dell’assuefazione e delle regole di civiltà francese per astenersene. E questi tali passi sono appunto, almeno