<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/412&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712192626</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/412&oldid=-20130712192626
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 412 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 453modifica] aver fondamento né ragione, se non se nell’idea e persuasione di un’altra vita. Ma questa ci deve persuadere: dunque bisogna che la religione ci persuada e non si può essere indifferenti circa la sua qualità e verità. Altrimenti se la religione si considera e si segue come una delle altre illusioni, questa non sarà piú persuasione, e tanto le altre illusioni quanto questa mancheranno di nuovo del loro fondamento e non ci potranno quindi condurre all’azione durevole, alla perfezione, alla felicità. Ecco perché la religione si trova presso la culla di tutti i popoli; ecco perché gl’imperi o stati fondati o conservati dalle opinioni religiose sono distrutti dalla filosofia; ecco perché la decadenza di Roma fu compagna della decadenza della sua religione ec. ec. Vedi gli altri pensieri. Perché, indebolendo o mancando le credenze religiose, indebolisce o manca il principio di azione, cioè la credenza alle illusioni o sia la persuasione della realtà delle cose, le quali non possono essere reali ed importanti se non rispetto ad un’altra vita. E nello stesso modo, mancando quella tal religione che realizza quelle tali illusioni, manca quel tale stato di un popolo, e la sostituzione di un’altra religione non riconduce [p. 454modifica]quello stesso stato, anzi lo cambia. E cosí avvenne del cristianesimo rispetto al paganesimo in Roma. Perché l’uomo credendo