Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4034

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*   Imprenta, imprentare ec., impronta, improntare ec., quasi imprimita, imprimitare da imprimitum, supino regolare inusitato, per impressum (17 febbraio 1824).


*    Ἐθέλω per δύναμαι o piuttosto per μέλλω, del che altrove. Vedi Platone, de Republica, IV, Opera, edizione Asti, t. IV, p. 200, B (18 febbraio 1824).


*    Diminutivi positivati. Compagnon (20 febbraio 1824).


*    Bequeter (beccare) frequentativo o diminutivo. Gresset, Ver-vert, Chant premier (20 febbraio 1824). Feuilleter.


*    Diminutivi positivati. Avorton, menton mentonnière ec. (20 febbraio 1824). Flacon-fiasco.


*    Καὶ ὅλως ἁπάντων ὁ πολυψηφότατος ἐν παιδείᾳ σύ γε, καὶ μάλιστα ὅσῳ τὴν λευκὴν ἀεὶ καὶ σώζουσαν φέρεις (Lucian., in Harmonide, ad fin.) E massime in quanto, o in quanto che. Grecismo dell’italiano in questa e molte simili nostre frasi (21 febbraio 1824). Vedi francese e spagnuolo ec.


*   Alla p. 4029. Il numero o suono del periodo de’ trecentisti è un tale proprio loro, e ben diverso generalmente da quello de’ cinquecentisti; e cosí non solo tutte le lingue, ma ciascun secolo di esse, anche quelli in cui non si coltiva il numero, hanno un periodo loro proprio quanto al suono, e diverso da [p. 411 modifica]quello degli altri secoli, anzi tanto piú proprio loro e piú diverso dagli altri, quanto il numero v’è meno studiato, perché l’arte, sempre la stessa, induce conformità, onde due secoli studiosi del numero, ancorché distanti, possono facilmente rassomigliarsi insieme, piú che gli altri: quando infatti veggiamo anche tra diverse lingue tal somiglianza, come tra greco e latino e tra latino e italiano negli scrittori che sono studiosi