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(4034-4035) pensieri 411

quello degli altri secoli, anzi tanto piú proprio loro e piú diverso dagli altri, quanto il numero v’è meno studiato, perché l’arte, sempre la stessa, induce conformità, onde due secoli studiosi del numero, ancorché distanti, possono facilmente rassomigliarsi insieme, piú che gli altri: quando infatti veggiamo anche tra diverse lingue tal somiglianza, come tra greco e latino e tra latino e italiano negli scrittori che sono studiosi  (4035) del numero (21 febbraio 1824).


*    Diminutivi positivati. Vallon, coteau, costola ec. (21 febbraio 1824). Rayon, pavot.


*    Genitivo plurale invece dell’accusativo col pronome alcuni o alcuno, del che altrove. Luciano in Scytha; Opera, 1687, t. I, p. 598, init. δεῖξαι τῶν λόγων ὑμῖν cioè ex meis orationibus o doctrinis, il qual luogo è bene interpretato dal Grevio nella fine del tomo, il quale è da vedere (22 febbraio, domenica, 1824).


*    Grecismo dell’italiano. Se non quanto o in quanto o quanto che, o in quanto che - παρ ὅσον. Vedi Luciano, loco citato qui sopra, ad fin., p. 599, e lo Scapula ec. e i francesi e spagnuoli ec. (22 febbraio 1824, domenica).


*    Σίλλος, σίλλοι o σιλλοὶ si fa derivare da ἴλλος occhio παρὰ τὸ διασείειν τοὺς ἴλλους. Vedi Scapula e Menagio, ad Laert., in Timon., IX, 111. Consento che venga da ἴλλος, ma non che ci abbia a fare il σείειν, formazione d’altronde molto inverisimile. Io credo che σίλλος sia lo stesso affatto che ἴλλος in origine, aggiuntoci il sigma in luogo dello spirito, benché lene, all’uso latino circa lo spirito denso e al modo che gli eoli usavano il digamma, ossia il v latino (e quindi i latini il v) invece anche dello spirito lene, nel principio delle parole. Veggasi il detto altrove di σῦκον ch’io credo essere venuto da un ὗκον o οὖκον. Da σίλλος occhio la me-