Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3991

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[p. 361 modifica] testu neutro. Vedi Forcellini. E pel latino testa noi diciamo testo, maschile. Vedi il glossario, i francesi, spagnuoli ec. La parola teschio par che mostri che la voce testa nel volgare latino si usava particolarmente per denotare il cranio ec. e ciò rende tanto piú verisimile la metafora da testa (coccia) a testa (capo) e l’analogia ec. Siccome viceversa le cose da me dette [p. 362 modifica]intorno a testa ec. confermano le presenti. Da teschio ben si può argomentare a testa e viceversa, essendosi già dimostrato con tanti esempi l’uso de’ diminutivi in vece e nel senso appunto de’ positivi in latino e nelle lingue moderne. Teschio o testulum dovette forse essere in principio un mero diminutivo positivato, cioè significare il medesimo che testa, preso o per capo o per cranio particolarmente ec. Del resto, circa questa voce, vedi il glossario, i francesi e spagnuoli ec. (17 decembre 1823).


*    Alla p. 3984, fine. I francesi hanno anche de’ diminutivi o frequentativi in il ille iller ec. (come grappiller pétiller ec. ec), come gli spagnuoli e come i latini catillus, pusillus, pocillum, conscribillo, sorbillo, cantillo ec. ec. (17 decembre 1823).


*    Alla p. 3965, margine. È da notare che molto piú antichi di Empedocle, Ippocrate ec. furono Saffo ed altri, massime poeti, famosi, i quali scrissero ne’ dialetti natii diversi dall’ionico. Mostra dunque che non Omero, ma la preponderante civiltà, coltura (della quale ne dan chiaro segno e le cose e lo stile e lingua delle odi di Anacreonte, molto, se non altro, piú giovane di Saffo), commercio, ricchezza, lusso, mollezza ec., e quindi arti, mestieri, scienze, belle arti (vedi p. 3995), letteratura ec. degli ionii rendesse comune il loro dialetto, e ciò molto dopo Omero, ed essendo