Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3970

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[p. 341 modifica] ignote nel latino, o solo note nel latino barbaro, mentre quelle formazioni ec. non sono proprie di questo e furono assolutamente proprie del buon latino, o speciali del latino antico ec. ec. (10 dicembre, dí della Venuta della Santa Casa di Loreto, 1823). Vedi p. seguente e 3985.


*    Ho detto altrove che male nelle nostre lingue spesso si usa per non, per particella privativa ec. Questo è proprio particolarmente dell’antico delle nostre lingue, e fors’anche piú in particolare, dell’antico francese. I francesi ora dicono mal- ora mé-, ch’é lo stesso (médire, dir male), e cosí il nostro mis (misdire, misfare). Le quali particelle corrotte da mal e destinate [p. 342 modifica]alla composizione, ora significano veramente male, ora sono assolutamente negative o privative, come in mépriser, mépris, miscredente, misleale ec. Questa particella mis (o simile) collo stesso uso è anche comune agl’inglesi, il che conferma il sopraddetto, cioè ch’ella, e cosí mal ec., ond’ella è corrotta, fosse specialmente propria dell’antico delle nostre lingue, e particolarmente dell’antico francese. Vedi gli spagnuoli, i quali se ne mancassero, sarebbero nuova prova di ciò, perché lo spagnuolo non ha forse tanto tolto dal provenzale ec. quanto il nostro antico linguaggio, massimamente scritto ec. ec. Salvo sia sempre che mis ec. non si trovi essere di origine settentrionale e di là venuta nell’inglese e nel francese ec. (10 decembre, festa della Venuta, 1823).


*    Participii passivi in senso neutro. - Aggettivazione de’ participii. Tacitus da taceo per tacens. Similmente in ispagnuolo callado per callante, zitto (à todo havia estado suspenso y callado. Cervantes, D. Quijote). Bisogna però osservare intorno a questo e simili participii di verbi neutri delle lingue moderne, usati nel senso del participio di forma attiva, se quel tal verbo non è o non