Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3888

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[p. 266 modifica] Sia nelle materie strettamente religiose, che allora erano strettamente legate colle politiche, e di grande importanza temporale, sia nelle materie anche puramente politiche, gl’italiani ebbero allora dalla religione grandi e continue opportunità, occasioni e necessità di agire e di pensare. Quanta politica ec. non fu dovuta mettere in opera dagl’italiani nel Concilio di Trento e in tutti gli affari del Luteranismo, Calvinismo ec. Grandi negoziazioni e trattative e maneggi e grandi e gravi affari furono allora operati degl’italiani, o da una Corte italiana, qual era quella del Papa, e da membri che ad una corte italiana appartenevano; e fra questi brillarono non pochi politici ec., cardinali e nunzi e prelati e vescovi ec. potenti appo i forestieri ec. Negoziazioni ec. degli stranieri appo noi, che conservavano l’uso e l’esercizio della politica e degli affari in casa nostra ec. ec. Questa causa di azione e di qualche vita per l’Italia non [p. 267 modifica]si ristringeva ne’ suoi effetti alla sola politica, diplomatica, affari pubblici. Naturalmente i suoi effetti si stendevano a tutte le parti della società e del civile consorzio. V’era una vita in Italia. Or dunque tutte le parti della nazione e della società ne partecipavano, come suole accadere. Quindi lo splendor delle arti, le grandi imprese di edifizi ec., massime in Roma, sede della piú importante politica italiana ec. la Chiesa di S. Pietro, le scolture, le pitture, le poesie, le orazioni, le storie, il secolo di Leon X, la industria, il commercio ec. Massime nel cinquecento. ma dipoi ancora, fino alla rivoluzione,