Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3881
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* Come fra gli antichi le cose e funzioni sacre fossero in mano de’ profani ec., del che altrove, vedi la Politica di Aristotele, l. VI, fine, Florent., 1576, p. 443, massime in fine, e quivi il Vettori (14 novembre 1823).
* Monosillabi latini. Pluo, secondo le nostre osservazioni sulla monosillabia antica e volgare di tali dittonghi (come uo) non riconosciuti da’ grammatici (14 novembre 1823). Vedi il pensiero seguente.
* Alla p. 3850, fine. Buo è andato in disuso restando il composto imbuo, se però imbuo è da in e buo (vedi Forcellini) e non piuttosto corruzione e pronunzia d’imbibo (che pur sussiste) pronunziato imbivo (imbevere, imbevo che vale appunto imbuo, ed è certo da bibo, e vedi i francesi e spagnuoli) - imbiuo - imbuo, come lavo ne’ composti e nel greco è luo, e per lo contrario da pluere noi facciamo piovere, llover ec. E mille esempi in questi propositi si potrebbero addurre.1 Cosí exbuae sarebbe corruzione o pronunziazione di exbibae, vinibuae di vinibibae, fors’anche bua (bumba) di biba. Di tali cangiamenti nati dall’affinità ec. tra il v e l’u, ho detto altrove. Ovvero Imbuo può esser fatto direttamente da in e da bua (bevanda), sia che questa voce sia alterazione di biba, o che sia un antico monosillabo significante bevanda, restato poi solo per usi puerili, sia anche in origine una voce puerile (14 novembre 1823).
* Il vino, il cibo ec. dà talvolta una straordinaria prontezza, vivacità, rapidità, facilità, fecondità d’idee, di ragionare, d’immaginare, di motti, d’arguzie, sali, risposte ec., vivacità di spirito, furberie, risorse, trovati, sottigliezze grandissime di pensiero, profondità, verità astruse, tenacità