Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3801
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all’uomo ha bisogno del suo contrario, lo esige, lo suppone. Se fu intenzione della natura, se è cosa naturale che l’uomo divenisse e divenga naturale (cioè perfetto) mediante l’essere stato sommamente contrario e diverso dalla natura sua e generale. Se è proprietà dell’uomo l’acquistare la sua vera proprietà, mediante l’averla affatto deposta e contrariata ec. ec. Se l’antropofagia, se i sacrifizi umani, se le superstizioni, le infinite opinioni ed usi barbari ec. ec., le guerre mortalissime che nell’America, unite all’antropofagia ec., sino agli ultimi secoli, distrussero innumerabili popolazioni e spopolarono d’uomini molti e vasti paesi, e che una volta essendo state comuni a tutti i popoli, e ciò quando il genere umano era ancora scarso, misero necessariamente l’intera specie in pericolo di scomparire affatto dal mondo per sua propria opera; sono cose secondo natura, intese dalla natura, supposte, volute, ordinate dalla natura; non accidenti, non disordini, ma secondo l’ordine, e derivanti dal sistema naturale e da’ naturali principii; necessarie al conseguimento ed effettuamento della perfezione e felicità della specie. Vedi p. 3882 e vedi la p. 3920, 3960-1.
I californi, popolo di vita forse unico, non avendo tra loro società quasi alcuna, se non quella che hanno gli altri animali, e non i piú socievoli (come le api ec.), quella ch’è necessaria alla propagazione della specie ec., e credo nessuna o imperfettissima lingua, anzi linguaggio, sono selvaggi e non sono barbari, cioè non fanno nulla contro natura (almeno per costume), né verso se stessi, né verso i lor simili, né verso checchessia. Non è dunque la natura, ma la società stretta la qual fa che tutti gli altri selvaggi sieno o non