Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3782
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formano sí nel tempo di questa passeggera società, sí nel resto, e i vantaggi che essi, e tra essi massimamente i piú forti, si propongono di ottenere, non sono sopra gli altri lupi, ma sopra le pecore. Se poi nella division della preda nasce fra loro qualche discordia, e se in questa i piú forti hanno il piú, queste son cose accidentali e poco durevoli, e che non lasciano ne’ piú deboli alcun rancore, perché la società subito si discioglie, sicché l’effetto della discordia si limita a quei pochi momenti, e in ultimo è maggior l’utile che quei lupi hanno riportato da quella società, senza cui non avrebbero penetrato l’ovile, e maggior l’utile che i piú deboli hanno ricevuto da’ piú forti che han combattuto piú di loro ec., di quello che sia il danno che quei lupi hanno riportato da tal discordia, e i piú deboli da’ piú forti. Ma tutto l’opposto accade nelle società umane: dove i piú forti non servono ad altro che a far male ai piú deboli e alla società, e la superiorità qualunque di forze è sempre dannosa altrui, perché sempre (almeno oggidí, e per lo passato il piú delle volte) adoperata in solo bene di chi la possiede.
La società stretta, ponendo gl’individui a contatto gli uni degli altri, dà necessariamente l’essor all’odio innato di ciascun vivente verso altrui, il qual odio in nessuno animale è tanto, neppur verso gl’individui di specie diversa e naturalmente nemica, quanto egli è negl’individui di una società stretta verso gli altri individui della medesima società. Perché ogni