<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3600&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925110029</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3600&oldid=-20150925110029
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3600 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 54modifica] cuore. Or l’interesse cosí inteso come noi dobbiamo e vogliamo intenderlo in questo discorso, o dev’esser tutto nel cuore, o il cuore non può far che non v’abbia parte. Si può veder nella vita, che non si prova interesse efficace e sensibile per persona alcuna, il quale risieda al tutto fuori del cuore. O gratitudine, o naturale consanguineità, o simpatia [p. 55modifica]o altra cosa qualunque che produca tale interesse, il cuore v’ha sempre parte. E dov’ei non l’ha, o quello non è vero interesse, ma egoismo (come chi s’interessa per chi gli è utile o piacevole, o tale lo spera, e ci s’interessa con relazione diretta e immediata a se medesimo e al suo proprio vantaggio), o è ben debole, e per lo piú inefficace, come quello ch’è prodotto dal solo dovere in quanto dovere, sia di natura sia di che che si voglia, o da altra tale cagione. Or quello interesse ch’è tutto nel cuore, o dove il cuore ha parte, o è amore o specie di amore. Non può dunque il poeta render molto interessante colui ch’e’ non sa o non si propone di rendere amabile. È proprio della poesia il destar la meraviglia e pascerla. Ma oltre che questa passione