Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3599
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si riducono ad una somma pietà e devozione e cura e zelo religioso (ma non superstizioso né passionato in niun modo) e quasi santità, sí di pensiero, sí di parole e sí di fatti, che lo fanno degno di visioni celesti e di conversar cogli Angeli e co’ Beati, e d’impetrare o far miracoli (vedi, fra gli altri luoghi, c. XIII, st. 70 e seguenti) e ad un eccellente senno; qualità niente amabili, perché tutte, per cosí dire, immateriali. Adunque Goffredo non è amabile, ma stimabile solamente. Adunque non è che pochissimo interessante o nulla; massime oggidí ch’è svanito l’interesse dell’impresa, come ho già detto a suo luogo, e quel zelo o fanatismo di religione, nel quale il Tasso lo fa singolare.
Difficilmente si può concepire vivo interesse per una persona, non solo finta, ma neppur vera e viva, senza una specie d’amore. Parlo di quello interesse che altrove ho distinto, cioè che ne’ poemi o romanzi o storie o simili non nasce dalla pura curiosità, e nella vita non nasce da qualche cosa di cotale o dalla cura de’ proprii vantaggi (il quale interesse sarebbe per se, non per altrui), o da che che si voglia di simil fatta. La semplice stima non ha sede nel cuore, e non tocca in alcun modo al