<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3523&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925113612</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3523&oldid=-20150925113612
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3523 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 3modifica] di frode, di malvagità, e conosce il mondo assai piú che i vecchi stessi per lo passato non facevano ec. [p. 4modifica]Quindi, per contrarie cagioni e con ben contrari effetti (veggasi la p. 3517-8), son tornate le cose appresso a poco nel loro stato primiero. I giovani massimamente, sono ben piú odiosi e dannosi de’ vecchi, perché in essi alla disposizione intera e alla decisa volontà di mal fare si aggiunge il potere e la facoltà; e l’ardor giovanile, e la forza e l’impeto e il fiore delle passioni, che un dí conduceva gli uomini al bene, ora, conducendogli dirittamente e pienamente e decisamente al male, rende gl’individui tanto piú cattivi, perniciosi ed odiabili, quanto esso ardore è piú grande. Laddove i vecchi sono, non dirò già piú stimabili né venerabili, ma piú tollerabili e meno da essere odiati e fuggiti che quelli dell’altre età, siccome meno potenti di mal fare, benché a ciò solo inclinati; e siccome anche meno desiderosi di nuocere e di far bene a se e male altrui, perché piú freddi, e di piú sedate passioni, e dalla lunga esperienza piú disingannati