Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3480
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Dante, i quali, pienissimi di vivissime immagini e descrizioni, non mostrano pur d’accorgersene, ma fanno vista di avere un fine molto piú serio che stia loro unicamente a cuore, ed al qual solo festinent continuamente, cioè il racconto dell’azioni e l’evento o successo di esse. Al contrario fa Ovidio, il quale non dissimula, non che nasconda; ma dimostra e, per dir cosí, confessa quello che è; cioè a dir ch’ei non ha maggiore intento né piú grave, anzi a null’altro mira, che descrivere ed eccitare e seminare immagini e pitturine, e figurare e rappresentare continuamente (20 settembre 1823).
* Io notava un vecchio ributtantemente egoista compiacersi di parlare di certi suoi piccolissimi sacrifizi e sofferenze volontarie (vere o false ch’elle fossero, e volontarie veramente o no), e farlo con una certa quasi verecondia, che ben dimostrava, massime a chi conoscesse il carattere della persona, lui essere persuaso di fare e sostener cose eroiche, e quei sacrifizi e patimenti dimostrassero in lui una gran superiorità d’animo, e rinunzia di se stesso e del suo amor proprio. Egli aveva ben caro che cosí paresse agli