<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3395&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170928133927</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3395&oldid=-20170928133927
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3395 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 361modifica] e pel clima e per l’indole e per gli avvenimenti che la storia descrive, settentrionalizzò la sua ricevuta lingua, e fecene un misto nuovo, suo proprio e bello, [p. 362modifica]come altrove s’é detto. E intanto allontanandosi da’ suoni, dalle forme e dal genio della lingua madre, l’idioma francese col medesimo passo si divise eziandio dall’indole, dallo spirito e dalla qualità de’ suoni delle lingue sorelle, che sempre alla madre si attennero quanto comportarono i tempi e le circostanze; e che quantunque inondate ancor esse dalle lingue settentrionali, pure per la totale diversità del clima e dell’indole delle loro regioni, se ne mantennero cosí pure, che pervenute, per cosí dire, a seccarle, soltanto pochissime parole, niuna forma, niuna qualità appartenente al genio ed all’indole si trovarono averne contratto. Veramente la lingua spagnuola e per carattere e per forme e per costrutti e per suoni e per che che sia, è cosí conforme all’italiana, che altre due lingue cólte cosí tra loro conformi non si trovano, ch’io mi creda, né mai, ch’io sappia, si ritrovarono.