<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3378&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170928135932</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3378&oldid=-20170928135932
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3378 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 351modifica] natura ingenera in essi delle qualità, ma delle disposizioni, ben piú ristrette che quelle dell’uomo. In questo modo e con questa proporzione passando ai vegetabili, e quindi scendendo per tutta la catena degli esseri, troverete che le naturali disposizioni sono di mano in mano sempre maggiormente ad essere che a poter essere, cioè si restringono, finché gradatamente si arrivi a quegli enti ne’ quali la natura non ha posto disposizioni né ad essere né a poter essere, ma solo qualità. Del qual genere io non credo che alcuna cosa si possa in verità trovare, esattamente e strettamente parlando, ma largamente si potrà dire che di tal genere sia questo nostro globo tutto insieme considerato e rispetto al sistema solare o universale, e similmente i pianeti e il sole e le stelle e gli altri globi celesti. Ne’ quali e ne’ moti loro e, per dir cosí, nella vita e nell’esistenza rispettiva degli uni agli altri, niun disordine si può trovare, niuna irregolarità, niun morbo, niuna ingiuria, [p. 352modifica]niun accidente, successo o effetto che sia contro né fuori delle intenzioni avute dalla natura nel porre in essi le qualità che ci ha posto; dico le qualità rispettive