<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3303&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170928141157</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3303&oldid=-20170928141157
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3303 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 305modifica] è stato modificato e influito dall’uso del mondo e dalla conversazione degli uomini e pratica della società, suol provare alla vista o al pensiero di donne giovani e belle, o nel trattenersi seco loro; e cosí le donne giovani cogli uomini giovani e belli? quel tressaillement, quell’emozione, quell’ondeggiamento e confusione di pensieri e di sentimenti tanto piú indistinti e indefinibili quanto piú vivi, che parte par che abbiano del materiale, parte dello spirituale, ma molto piú di questo, in modo che par ch’egli appartengano interamente allo spirito, anzi alla piú alta e piú pura e piú intima parte di esso? [p. 306modifica]Or questo genere di sentimenti e di affetti e di pensieri, questa qualità del giovane, cioè questa tale sensibilità, e la facoltà ed abito di provare questi siffatti sentimenti, non è per niun modo naturale né innata, ma acquisita, ossia prodotta di pianta dalle circostanze, e tale che se queste non fossero state, l’uomo neppur conoscerebbe né potrebbe pur concepire questa qualità, né anche sospettare d’esserne capace.