(3301-3302-3303) |
pensieri |
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dalla natura, né per niun modo acquistarsi, e necessariamente in lui svilupparsi e comparire, non altro sieno in effetto che acquisite, e tali che nell’uomo posto in diverse circostanze, non mai si sarebbero sviluppate, né sarebbero comparse, né per niun modo esistite: come la natura non ponga quasi (3302) nell’uomo altro che disposizioni, ond’egli possa essere tale o tale, ma niuna o quasi niuna qualità ponga in lui; di modo che l’individuo non sia mai tale quale egli è, per natura, ma solo per natura possa esser tale, e ciò ben sovente in maniera che, secondo natura, tale ei non dovrebb’essere, anzi pur tutto l’opposto: come insomma l’individuo divenga (e non nasca) quasi tuttociò ch’egli è, qualunque egli sia, cioè sia divenuto. Qual cosa pare piú naturale, piú inartifiziale, piú spontanea, meno fattizia, piú ingenita, meno acquistabile, piú indipendente e piú disgiunta dalle circostanze e dagli accidenti, che quel tal genere di sensibilità con cui l’uomo suol riguardare la donna, e la donna l’uomo, ed essere trasportato l’uno verso l’altra; quel tal genere, dico, di affetti e di sentimenti che l’uomo, e massimamente il giovane nella prima età, senz’ombra di artifizio, senza intervento di volontà, anzi tanto piú quanto egli è piú giovane, piú semplice ed inesperto, e quanto meno il suo carattere (3303) è stato modificato e influito dall’uso del mondo e dalla conversazione degli uomini e pratica della società, suol provare alla vista o al pensiero di donne giovani e belle, o nel trattenersi seco loro; e cosí le donne giovani cogli uomini giovani e belli? quel tressaillement, quell’emozione, quell’ondeggiamento e confusione di pensieri e di sentimenti tanto piú indistinti e indefinibili quanto piú vivi, che parte par che abbiano del materiale, parte dello spirituale, ma molto piú di questo, in modo che par ch’egli appartengano interamente allo spirito, anzi alla piú alta e piú pura e piú intima parte di esso?