<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3213&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161213171718</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3213&oldid=-20161213171718
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3213 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 249modifica] fra noi, le assuefazioni determinano quali sieno le successive collegazioni de’ tuoni che sieno tenute per melodie, e le assuefazioni cagionano, siccome fra noi, il senso e il piacere d’esse melodie, quando elle sono udite. E questo, se in essi popoli non v’ha teoria musicale, accade a tutta la nazione. Se alcun d’essi popoli ha teoria musicale, come l’hanno i cinesi, diversa però dalla nostra, gl’intendenti fra loro hanno altra cagione che determina il loro giudizio e produce in loro il diletto circa le melodie; e questa cagione si è, come nei nostri intendenti, la conformità di quelle cotali successioni de’ tuoni co’ principii e i canoni della loro teoria o arte o scienza musicale, i quali principii e canoni essendo diversi da’ nostri, diverso eziandio dev’essere il giudizio di quegl’intendenti circa le varie, o nazionali o forestiere, melodie, da quello de’ nostri, [p. 250modifica]nostri,>e diverso similmente il piacere. E cosí è infatti nella Cina, dove e il popolo (che dappertutto, dovunque esiste una musica, avrebbe giudicato nello stesso modo) e gl’intendenti (il che non potrebbe avvenire nelle nazioni barbare che non hanno teoria musicale