Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3057

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[p. 159 modifica] Veramente nessuna nazione in questa parte è cosí savia, e niuna scrittura cosí vera, perfetta e filosofica come l’italiana. Gli antichi greci se le potrebbero paragonare, se non che poche voci forestiere li ponevano in pericolo di guastar la loro ortografia (27 luglio 1823).


*    Condiscendere, condiscendenza, condecender o condescender, condescendre, condescendance ec. vengono dal greco. Συγκατάβασις per condiscendenza è in S. Giovanni Crisostomo nel Sermone, Quod nemo laedatur nisi a seipso. Ὅτι τὸν ἑαυτὸν μὴ ἀδικοῦντα οὐδεὶς παραβλάψαι δύναται, che incomincia Οἶδα μὲν ὅτι τοῖς παχυτέροις, cap. XI, Opp. Chrysost., ed. Montfaucon, t. III, p. 457, B. Vedi i glossari latino e greco. Vedi p. 3071. [p. 160 modifica]


*    Sopra per contro (vedi Crusca in Sopra, § 2. Venire sopra alcuno. Dare sopra. Il Boccaccio, Nov. 17, Acciocché sopra, cioè contro, Osbech dall’una parte con le sue forze discendesse. E vedi pur la Crusca in Scendere, § 1) è pretto grecismo (ignoto nel buon latino) e grecismo dell’ottimo e purissimo greco. I greci dicono ἐπὶ nel medesimo senso, sí quando questa preposizione è separata, sí nella composizione, come ἐπέρχομαι ec. ἐπιτίθεμαι (28 luglio 1823).