Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3000
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* Delle cose veramente ridicole nella società o negl’individui è ben raro trovar chi ne rida. E s’alcuno ne ride, difficilmente trova il compagno che l’aiuti a farlo, e che gli dia ragione, o che pur senta la causa del suo riso. Gli uomini per lo piú ridono di cose che in effetto son tutt’altro che ridicole, e spesso ne ridono per questo appunto che non sono ridicole. E tanto piú ne ridono quanto meno elle son tali (21 luglio 1823).
* Alla p. 2922, fine. Alcune volte noi diciamo volere anche di cose animate, anche degli uomini, ma relativamente a ciò che non dipende dalla lor volontà, o che non può dipender da volontà o che anche è contrario affatto alla lor volontà, e lo diciamo non solo per ischerzo, ma eziandio seriamente, in virtú dell’idiotismo che ho preso a illustrare. Per esempio, il tale non vuole ancora guarire, cioè, ancor non guarisce: e il verbo volere ridonda. Qua si dee riferire un luogo di Platone nel Sofista, edizione Astii, tomo II, p. 246,