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126 pensieri (3000-3001-3002)

tomo II, p. 246,  (3001) vers. 7. A. dove οὐδέποτ᾽ ἂν ἐθέλειν μαθεῖν è lo stesso che οὐδέποτ᾽ ἂν μαθεῖν, e ben lo rende l’Astio nec numquam fore ut discat, ridondando elegantemente ἐθέλειν. Se però non si vuol dire che in questo luogo equivalga a μέλλειν, appunto come il nostro volere nei casi specificati di sopra, e in ciò pure sarà notabile la conformità del nostro idiotismo coll’attico (21 luglio 1823).


*    Alla p. 2864. Stipula da stipa voce inusitata, restando il diminutivo, dal quale noi stoppia, i francesi esteuble onde éteule. Vedi Forcellini in stipula, stipa, stipulor ec. e il glossario se ha nulla (21 luglio 1823).


*    Continuativi barbari. Dilatar spagnuolo da differo-dilatus. Vedi la Crusca. I francesi dilayer. Trovo nel moderno spagnuolo dilatar anche per denunziare, accusare, da defero-delatus. Decretare, decretar, décréter da decerno-decretus. Diviser francese da divido-divisus. Libertar spagnuolo quasi liberitare o liberatare. Tal contrazione non è maravigliosa in questo caso, e fors’é antica. Libertus a non sembra che contrazione di liberatus a. Vedi Forcellini e glossario se hanno nulla (21 luglio 1823).


*    Alla p. 2996, fine. Che obstino venga da obs e teneo vedi Forcellini in obstinatus, principio e in obscenus, principio. Se anche obscenus viene da obs, notisi l’analogia. Perocché nella composizione, alle parole  (3002) comincianti per c, q, t non si premette mai la preposizione a o ab, ma sempre abs. Cosí dunque se obscenus viene da cano o da caenum, bene sta che non si dica obcenus ma obscenus. Oscillo, secondo me, è da obs e cillo as, e vale quasi obciere, obmovere, obcire. Dico poi cillo as, non cillo is, come il Forcellini, perché è chiaro che nel luogo di Festo cillent (optativo) è voce della prima; perché cillo dev’essere stato un diminutivo di cio o di cieo, come conscribillo ec. (vedi