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[p. 375 modifica] penosissima. Si vedono bene spesso de’ carcerati ingrassare e prosperare, ed esser pieni di allegria, nella stessa aspettazione di una sentenza che decida della loro vita. Dove anzi l’imminenza del male accresce il piacere del presente, cosa già osservata dagli antichi (come da Orazio), anzi famosa tra loro e provata da me; che non ho mai sperimentato tal piacere della vita e tali furori di gioia maniaca ma schiettissima, come in alcuni tempi ch’io aspettava un male imminente e diceva a me stesso Ti resta tanto a godere e non piú, e mi rannicchiava in me stesso, cacciando tutti gli altri pensieri e soprattutto di quel male, per pensare solamente a godere, non ostante la mia indole malinconica in tutti gli altri tempi e riflessivissima. Anzi forse questa accresceva allora l’intensità del godimento o della risoluzione di godere. Applicate anche questa settima considerazione ai vecchi. Vedi p. 121, pensiero 3 e confrontalo, rettificalo, ed accrescilo con questo, e questo con quello (23 ottobre 1820).


*   I principi non possono essere amati per altra passione che per quella che consiste nell’amor di parte.