Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2858

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[p. 38 modifica] che in essa materia, e piú si deve al genio che alle circostanze esteriori. Neanche una tal opera può molto giovare alla lingua, né servire ad arricchirla o a variarla o a formarla e determinarla, sí perch’ella dee perdere queste impronte e queste forme colla stessa facilità con cui le riceve e per la ragione stessa per cui cosí facilmente le riceve; sí perché queste nella loro moltiplicità nocciono l’una all’altra, si scancellano e distruggono scambievolmente e impediscono l’una all’altra l’immedesimarsi durabilmente e connaturarsi colla favella; sí perché questa moltiplicità immoderata è incompatibile con quella tal quale unità di carattere che dee pur [p. 39 modifica]avere una favella ancorché immensa, massime ch’elle sono diversissime l’une dall’altre, o ripugnano scambievolmente; sí perché gran parte di queste forme o impronte essendo alienissime o affatto contrarie al carattere nazionale de’ tedeschi, e a quello della loro letteratura, non possono se non nuocere alla lingua e guastarla, o impedire o ritardare ch’ella prenda e fortemente