Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2636
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προνοίας (all. codd. πλείστης) δεόμενον. Isocrate, πρὸς Νικοκλέα, pag. 37, cioè a meno di tre piccole pagine dal principio dell’Orazione (10 ottobre 1822).
* Non c’è regola né idea né teoria di gusto universale ed eterno. Qual potreb’ella essere, se non la natura? (e qual cosa è, o vero, essendo, si può immaginare e intendere e concepire da noi, fuori della natura?) ma qual natura se non l’umana? Poiché le cose che cadono sotto la categoria del buon gusto o del cattivo gusto non sono considerate se non per rispetto all’uomo. Or non è ella cosa manifestissima, che la natura dell’uomo si diversifica moltissimo secondo i climi, secoli, costumi, assuefazioni, governi, opinioni, circostanze fisiche, morali, politiche, ec. e queste individuali, nazionali ec. ec.? Resta dunque per tutta idea e teoria di gusto