Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2635

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[p. 347 modifica] proprio andamento (e la purità) della loro lingua, che rispetto alla greca era liberissimo, cioè sommamente vano ed in gran parte ad arbitrio (8 ottobre 1822).


*   La lingua greca, ch’é la piú antica delle cólte ben conosciute, è anche fra tutte le lingue cólte la piú capace di significar l’idee e gli oggetti piú propriamente moderni, cioè i piú difficili a significarsi e di supplire ai bisogni d’espressioni, prodotti dall’ampiezza, varietà e profondità delle nozioni moderne. E il fatto stesso lo dimostra, ricorrendosi tuttodí alla lingua greca ec., come ho detto altrove (10 ottobre 1822).


*    Ταύτης δὲ τῆς ἁνωμαλίας καὶ τῆς ταραχῆς αἴτιόν ἐστιν, ὅτι τὴν βασιλείαν, ὥσπερ ἱεροσύνην, παντὸς ἀνδρὸς εἶναι νομίζουσιν, ὅ (τ. ἐ. ἡ βασιλεία) τῶν ἀνθρωπίνων πραγμάτων μέγιστόν ἐστιν, καὶ πλείονος