[p. 314 modifica] la materia e fra questa presente natura, appena le sappiamo considerare come esistenti, giacché non hanno che far punto con niente di quello la cui esistenza sperimentiamo e trattiamo e sentiamo ec. La conclusione è che tolta alla virtú una ragione presente o vicina e sensibile e tuttogiorno posta dinanzi a noi; tolta, dico, questa ragione alla virtú (la qual ragione, come ho provato, non può esser che l’amor patrio), è tolta anche la virtú e la ragione lontana, insensibile, e soprattutto estrinseca affatto alla natura della vita presente e delle cose in cui la virtú si deve esercitare, questa ragione, dico, non sarà mai sufficiente all’attuale e pratica virtú dell’uomo, e molto meno della moltitudine, se non forse ne’ primi anni in cui dura il fervore della nuova opinione, come nel primo secolo del Cristianesimo (corrotto già nel secondo.