Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2512

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[p. 283 modifica] perché familiari alla nazione, non erano eleganti, anzi fuggite dagli scrittori di stil nobile ed elevato, o che tali pretendevano di essere, divengono già elegantissime e graziosissime, perché da una parte si riconoscono ancora facilmente per nazionali, e quindi sono intese subito da tutti, come per una certa memoria fresca, e non riescono affettate, dall’altra parte non sono piú correnti nell’uso quotidiano. E cosí anche le parole e maniere una volta trivialissime e plebee nella nazione aspirano all’onor di eleganti, e lo conseguiscono, come si potrebbe mostrare per mille esempi di voci e frasi individue.

Insomma, oggi, per esempio, fra noi, chi scrive con purità scrive elegante, perché chi scrive italiano in Italia scrive pellegrino, e chi scrive forestiero in Italia scrive volgare.

Dal che si deve abbatter l’errore di quelli che pretendono che v’abbia principii fissi ed eterni dell’eleganza. Vedi la p. 2521, sulla fine. Non v’ha principio fisso dell’eleganza, se non questo (o