Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2488

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[p. 270 modifica] offerire la corona da Antonio ne’ Lupercali, fu costretto rigettarla esso stesso da’ tumulti ed esecrazioni di quel popolo già vinto e schiavo e che poi, chiamato di nuovo alla libertà, non ci venne. E gl’imperatori che furono dopo e che da principio (cioè finché il nome d’imperatore non fu divenuto anche nella immaginazion loro e del popolo lo stesso e piú che re) ebbero lo stesso desiderio di Cesare, non crederono che quel popolo domo si potesse impunemente ridurre a sostenere il nome di re, benché non dubitarono di fargli avere un re e di fargli tollerare ed anche amare la cosa significata da questo nome (22 giugno 1822).


*    Alla p. 2414, fine. Tutti gli uomini e tutti gli animali amano se stessi né piú né meno secondo la misura ed energia della loro vitalità. Quindi non mi par piú vero quel ch’io dico altrove, che la quantità dell’amor proprio sia precisamente uguale in ciascun vivente. Perocché le diverse specie di viventi e i diversi individui d’una medesima specie, e questi medesimi individui in diversi tempi e circostanze