[p. 214 modifica] che l’essere nel modo conveniente alla propria natura, e tutti gli animali e le cose essendo cosí, tutte sono perfette nel loro genere, e ciò vuol dire che son perfette assolutamente, non potendo la perfezione considerarsi fuori del genere di cui si discorre. La natura dunque, giacché gli animali e le cose non hanno acquistata questa perfezione da loro e sono in tutto secondo natura, ha fatto gli animali e le cose tutte perfette. L’uomo solo, secondo voi, l’ha fatto perfettibile. Bella superiorità e privilegio. Dare agli altri il fine, a voi il mezzo; a tutti la perfezione, a voi non altro che il mezzo di ottenerla. E di piú un mezzo o inefficace e quasi illusorio, o cosí poco efficace, che, lasciando gl’infiniti ostacoli e l’immenso spazio di tempo che s’é dovuto passare prima di ridurci allo stato presente, in questo ancora non possiamo esser tanto arditi né sciocchi da darci per perfetti, che vorrebbe dir felici, quando siamo il contrario; e oltre a questo non sappiamo quando lo potremo essere; anzi non possiamo congetturar neppure in che cosa potrà consistere la nostra